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Cgil-Cisl sollecitano costituzione Unione Comuni distretto ceramico

Passare dall’Associazione all’Unione dei Comuni per razionalizzare i servizi e ridurre gli sprechi.
È questa, per Cgil e Cisl del distretto di Sassuolo, la decisione che i Comuni del comprensorio ceramico dovrebbe prendere per ovviare ai pesanti tagli contenuti nella Finanziaria 2006, che ha fortemente ridotto i trasferimenti agli enti locali.

“Il confronto con i sindaci sui bilanci comunali – affermano Rocco Corvaglia e Daniele Donnarumma, responsabili di zona rispettivamente di Cgil e Cisl – è stato indubbiamente condizionato dalla Legge Finanziaria presentata dal governo che, colpendo nuovamente lo stato sociale, provoca conseguenze negative sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, già penalizzati dagli aumenti generalizzati di prezzi e tariffe. Tuttavia i tagli decisi da Roma non possono rappresentare un alibi per aumentare le imposte e tariffe stabilite dai Comuni, che ricadono sempre e comunque sui cittadini”.

A questo proposito Cgil e Cisl ritengono che i Comuni del distretto sassolese avrebbero dovuto compiere uno sforzo straordinario ricercando soluzioni di risparmio attraverso una maggiore razionalizzazione dei servizi e accelerando l’iter per l’avvio dell’azienda consortile prevista dall’Associazione dei Comuni e definita nel nuovo piano di zona 2005/2007.
Secondo i sindacati, infatti, la Finanziaria non giustifica una scarsa politica distrettuale, la mancata attuazione di azioni politiche e sociali intercomunali, come la creazione di sportelli unici per l’accesso ai servizi, la domiciliarità, la non autosufficienza, la casa. Per Cgil e Cisl di zona è arrivato il momento di passare dall’Associazione all’Unione dei Comuni e di investire in una maggiore qualità dei servizi, riprendere il controllo di quelli ancora delegati all’Azienda Usl, semplificare le strutture, ridurre gli sprechi di risorse umane ed economiche.

“La frantumazione accentua i campanilismi – dicono Corvaglia e Donnarumma – scaricando sui cittadini, sulle famiglie e sui pensionati la mancata conduzione di azioni comuni utili a evitare la scorciatoia dell’aumento delle tasse locali. Un esempio emblematico di ciò rimane il problema della casa, del quale si discute da oltre dieci anni senza riuscire a trovare un progetto unitario dei Comuni che non si limiti a gestire la quotidianità”.
Per questo ancora una volta Cgil e Cisl di zona ricordano che il problema abitativo non appartiene al singolo Comune, ma all’intero distretto ceramico e sollecitano nuovamente la nascita dell’agenzia per la casa, già costituita a Carpi e Modena e prevista dai piani di zona.
“L’agenzia della casa deve vedere il coinvolgimento delle aziende, delle cooperative di abitazione, delle istituzioni e dei sindacati per individuare nuove aree riservate all’edilizia pubblica, recuperare alloggi da destinare alle famiglie deboli e – concludono i responsabili sassolesi dei sindacati – ampliare il mercato degli alloggi in affitto a canone concordato”.
















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