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Modena: quando la polizia diventa multietnica

In una società che cambia, che si confronta con il fenomeno dell’immigrazione, anche il ruolo delle forze dell’ordine è destinato a mutare. In Italia, così come in altri Paesi europei, è stato avviato un percorso di riflessione su una nuova identità della polizia, in grado di assicurare il diritto alla sicurezza per tutti, senza discriminazione di razza, cultura, credo politico e religioso.

L’argomento di grande attualità è stato al centro della tavola rotonda dal titolo “Il ruolo e le strategie delle forze dell’ordine per la tutela di tutti i cittadini in una società interculturale”, che si è tenuto nell’ambito di Aza Mataotra, la prima fiera in Italia dedicata all’immigrazione e all’intercultura, in corso a Modena fino al 18 settembre.



“Stiamo lavorando sulla formazione, sulla sensibilità delle persone – ha spiegato Claudia Di Persio, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato italiana, della Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione – per arrivare a superare gli stereotipi”. Il Vice Questore ha presentato il Progetto Transfer che, in collaborazione con la ong COSPE, ha portato alla realizzazione di un manuale destinato agli operatori di polizia con il compito di formare il personale orientandolo verso un approccio aperto, integrato nei confronti di una comunità interculturale, per superare la crescente percezione di insicurezza dei cittadini. “La Polizia italiana – ha continuato la Di Persio – si sta attivando anche per aprire nelle Questure uffici adibiti al contatto, alla relazione con gli stranieri. Un passo in più verso una sicurezza partecipata”.
Interessanti esempi di forze dell’ordine europee che da tempo affrontano il tema sono stati esposti da Rinus Visser, Responsabile della Polizia di Stato Olandese, e da Yves Van de Vloet, delegato del sindaco presso la Polizia di Bruxelles. In queste nazioni si è ritenuto opportuno coinvolgere in modo crescente le minoranze etniche anche attraverso il reclutamento vero e proprio nelle forze di polizia.
Presente all’incontro anche il Questore di Modena Benedetto Pansini, che ha parlato della città emiliana come di un luogo che da sempre ha fatto dell’accoglienza una risorsa.

“Aza Mataotra”, che in malgascio significa “niente paura”, è il titolo (e anche un manifesto d’intenti) della prima fiera in Italia dedicata all’immigrazione e all’intercultura. La fiera, che è alla sua prima edizione, intende dare a voce a tutti quei soggetti che condividono l’obiettivo di favorire una politica migratoria partecipata, foriera di nuove opportunità, di reciproco benessere economico e sociale.



Tra i principali appuntamenti di oggi, sabato 17 dicembre, il Forum “Perché una legge regionale sull’immigrazione”, a cura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, un’occasione per discutere del ruolo delle Regioni e degli Enti locali in materia di integrazione e accoglienza, con la partecipazione di cinque assessori regionali: Roberto Antonaz, della Regione Friuli Venezia Giulia, Marco Amagliani, della Regione Marche, Elena Gentile, della Regione Puglia, Damiano Stufara, della Regione Umbria e Gianni Salvadori, della Regione Toscana. Il Forum è previsto dalle ore 10 presso la Sala Hakuna Matata.



Sempre oggi è in programma l’incontro con Khaled Fouad Allam, autore di “Lettera ad un kamikaze”, a partire dalle ore 10 presso la Sala Agorà, e la tavola rotonda “Il Mondo a scuola da noi: successo scolastico e formativo per tutti”, alle ore 15.30 nella Sala Hakuna Matata.

















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