Sono venti milioni gli italiani a rischio di complicazioni influenzali che dovrebbero vaccinarsi, ma solo la meta’ sceglie di farlo. Attenzione agli antibiotici, non servono in un caso su due: spesi inutilmente ogni anno 5 milioni di euro.
Anziani, diabetici, cardiopatici: sono le categorie piu’ a rischio fra i venti milioni di italiani che corrono il pericolo di complicazioni gravi per colpa dell’influenza. Lo hanno detto gli esperti riuniti a Firenze al settimo Congresso Europeo di Chemioterapia e Infezioni, organizzato dalla Societa’ Italiana di Chemioterapia e promosso dalla Federazione delle Societa’ Europee di Chemioterapia e Infezioni. Nel capoluogo toscano i massimi esperti internazionali hanno discusso le ultime novita’ in materia di infezioni virali e batteriche, facendo il punto sulle terapie piu’ nuove e i rischi nascosti nella vita di tutti i giorni.
In arrivo a dicembre, l’influenza “normale” avra’ il suo picco fra gennaio e marzo e per allora avra’ messo a letto almeno cinque milioni di persone, di cui uno su tre sara’ un bambino. Nel 3% dei casi l’influenza si trascina dietro bronchiti, polmoniti e malanni che ogni anno fanno finire in ospedale oltre 100.000 fra anziani e malati cronici, provocando un picco nei decessi degli over-65 con circa mille vittime ogni inverno. Tutte conseguenze evitabili con il vaccino antinfluenzale, che pero’ viene adottato dal 65% degli anziani che dovrebbero farlo e da meno del 20% degli adulti a rischio.
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