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Università: test a Scienze della Formazione primaria

Quest’anno per l’ingresso al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria a Reggio Emilia si è assistito ad un vero e proprio boom di domande. Alle Segreterie Studenti dell’Ateneo ne sono giunte ben 358, molte di più dei 220 posti disponibili per italiani, comunitari ed extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia.

Attivato presso la facoltà di Scienze della Formazione a Reggio Emilia, il diploma di laurea consegnato al termine del percorso accademico risulta abilitante e consente a quanti lo concludono positivamente l’inserimento nelle graduatorie permanenti sia della scuola dell’infanzia che della scuola primaria.

I candidati sono attesi ora alla prova di selezione, che si svolgerà alle ore 11,00 di domani, lunedì 26 settembre, nelle aule della facoltà in viale Kennedy 17. Gli studenti, tuttavia dovranno presentarsi alle ore 9,00, recando con sé la domanda-ricevuta firmata, attestazione del versamento del contributo spese richiesto (40 euro) e un documento di identità valido, per consentire l’espletamento delle procedure di identificazione e degli altri aspetti organizzativi.

La prova consisterà nella soluzione di un test, composto da 80 domande a risposta multipla (di cui una sola esatta tra le 5 indicate), che riguarderanno argomenti di: logica e cultura generale; cultura storico-letteraria; cultura scientifico-matematica e cultura pedagogico-didattica. Per la soluzione avranno a disposizione due ore.

Il successo del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria di Reggio Emilia, realizzato in convenzione con l’Università di Bologna, è attestato dalla variegata provenienza dei candidati, la prevalenza dei quali è concentrata attorno alle province di Reggio Emilia 116 (32,40%) e di Modena 77 (21,51%). Ma sono numerosi anche gli studenti che giungono da altre province dell’Emilia Romagna 64 (17,88%), soprattutto da Parma (51). Decisamente nutrita anche la pattuglia (101) dei fuori regione, che rappresentano uno spaccato di 17 realtà regionali e 36 province. Folto il gruppo dei lombardi (26), dei campani (24) e dei pugliesi (20).

A conferma che le attività educative continuano ad essere appannaggio e sbocco occupazionale soprattutto per le donne, basta guardare la suddivisione anagrafica dei candidati: le femmine sono 337 (94,14%), mentre i maschi sono appena 21 (5,86).

I neodiplomati sono 98 (27,37%). La maggior parte (260, il restante 72,63%) , invece, ha conseguito il diploma in anni passati ed ha deciso ora di riprendere gli studi.
















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