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Modena: Sipe-Democenter, ok del Consiglio ad integrazione

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato con il voto favorevole della maggioranza (ad eccezione di Mauro Tesauro, Verdi, che si è astenuto in linea con l’astensione dei gruppi consigliari Verdi di Vignola e Spilamberto sullo stesso tema) e l’astensione dell’opposizione, l’aumento della partecipazione societaria del Comune di Modena nel capitale sociale di Democenter, sottoscrivendo una quota di 165mila euro nell’ambito di una ricapitalizzazione complessiva di Democenter che porterà il capitale sociale fino ad un massimo di 1 milione e 200mila euro.

Si tratta di un passaggio tecnico del processo di integrazione tra Democenter e Sipe, che permetterà di dare vita al Soggetto Unico per l’innovazione e il Trasferimento Tecnologico in provincia di Modena. Ad operazione conclusa, quando cioè sarà terminata la fusione per incorporazione del Consorzio Sipe in Democenter, la quota del Comune di Modena nel nuovo soggetto sarà pari al 15,09% del capitale.

Unico voto contrario quello di Mauro Manfredini, Lega Nord, che ha sottolineato il proprio “si alla fusione e al polo tecnologico, però localizzato a Modena. Non ci vediamo chiaro, c’è il serio rischio di una speculazione edilizia”.

La mission del Soggetto Unico è quella della realizzazione di un sistema provinciale per l’innovazione e il trasferimento tecnologico in grado di valorizzare e rendere sinergiche le risorse degli enti di ricerca e trasferimento tecnologico del territorio modenese. Due gli obiettivi strategici: da un lato il trasferimento di conoscenze e tecnologie da Università, centri di ricerca e fornitori di tecnologia verso le imprese modenesi; dall’altro la valorizzazione della conoscenza e delle competenze dell’Università di Modena e Reggio Emilia e del sistema produttivo modenese verso l’esterno, puntando a posizionarsi come punto di eccellenza del distretto dell’Alta meccanica promosso dalla regione Emilia Romagna.

Sul piano tecnico, al termine del processo di fusione per incorporazione e dell’aumento di capitale (che arriverà a 1,2 milioni di euro), la compagine societaria sarà così suddivisa: una quota del 45% al mondo delle imprese (Camera di Commercio, associazioni di categoria, imprese), 40% agli enti locali (15% il Comune di Modena, 16,6% la Provincia, il restante 8,4% agli altri Comuni), circa 9% Università di Modena e Reggio e sistema della ricerca, e la quota rimanente, di poco superiore al 6%, a banche e fondazioni bancarie. I sette membri del consiglio d’amministrazione verranno indicati dal sistema economico (due consiglieri), dagli enti locali (tre), un rappresentante ciascuno dall’Università e dal mondo bancario. Infine, il nuovo Soggetto, avrà anche la garanzia di un finanziamento da parte dei soci di 700mila euro l’anno per almeno tre anni consecutivi, a supporto delle attività. In tal senso il Comune di Modena ha già deliberato una prima tranche di finanziamento per l’anno 2005 di 100mila euro.
















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