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Incontro in Comune a Sassuolo sul problema casa

Il sindaco Graziano Pattuzzi ha incontrato questa mattina rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e sindacali per esporre diversi aspetti del problema casa a Sassuolo e richiedere proposte e collaborazione. Il problema è quanto mai sentito all’indomani di alcune vicende cittadine che hanno evidenziato non solo un ricorrente problema nel reperimento e nella qualità degli alloggi per le fasce sociali più deboli, ma anche un inasprirsi di differenze e tensioni sociali, legate alla presenza di cittadini stranieri sul territorio.

“Nell’ultimo periodo – ha detto Pattuzzi – questa amministrazione ha affrontato con decisione il tema della casa, dedicando la massima attenzione principalmente al problema della presenza extracomunitaria e alle difficoltà nei quartieri in cui è più massiccia. C’è un evidente problema di alloggi, che sono pochi a disposizione di questa fascia di cittadini. La soluzione passa attraverso programmazione urbanistica con tempi non inferiori ai prossimi sei, sette anni. Ma il problema lo abbiamo oggi, e l’attenzione principale deve essere rivolta alla tenuta del tessuto sociale. Episodi recenti hanno evidenziato la crescente spaccatura nella cittadinanza, la tangibile preoccupazione per il futuro e la permanente difficoltà di integrazione fra realtà diverse”.

Secondo Pattuzzi “dall’episodio di via San Pietro in poi una sorta di patto con la città è partito: abbiamo avuto alloggi a disposizione da proprietari sassolesi per la sistemazione di quelle famiglie e questo significa l’avvio di un processo positivo. D’altra parte, pur avendo messo risorse e impegno, non abbiamo fatto passi avanti decisivi. C’è ancora molto da lavorare e da ragionare, anche sulle possibilità di reperimento di nuove risorse economiche, senza le quali i progressi sono difficili”.

Pattuzzi ha chiesto ai rappresentanti delle forze presenti collaborazione e contributi al ragionamento sul futuro, sia nell’urbanistica che nell’integrazione, a Sassuolo.
Dai rappresentanti sindacali sono arrivate prime indicazioni: sull’attenzione da prestare all’ordine pubblico e al lavoro delle forze dell’ordine; sulla necessità di lanciare messaggi positivi, che dovrebbero arrivare da parte di tutti soggetti, compresi gli imprenditori e la chiesa; sulla necessità di lavorare sulle aree in dismissione da attività industriali, cercando una equa distribuzione di spazi e alloggi per le diverse fasce sociali ed evitando speculazioni edilizie; sulla necessità di attivare realmente un’agenzia per la casa, sempre nei programmi ma mai partita in modo ufficiale, che coinvolga l’intero distretto della ceramica”.

Anche dai rappresentanti delle imprese (Assopiastrelle, Lapam) la disponibilità a ragionare assieme su interventi futuri e su un piano per la casa che tenga conto di fasce deboli, come quella extracomunitaria ma anche come le giovani coppie e le famiglie del ceto medio.
















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