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Gli italiani temono le frodi sul cibo

Rifiutano gli Ogm e scelgono la tradizione. E’ quanto emerge da ‘Truffe a Tavola 2005’ il secondo Rapporto sulle frodi nelle filiere agroalimentari realizzato nell’ambito del progetto ‘Salute&Gusto’ del Movimento Difesa del Cittadino in collaborazione con Legambiente e con il contributo finanziario del Ministero delle Attività Produttive.

Secondo una ricerca Ires sulla percezione del rischio alimentare da parte dei consumatori, realizzata per conto del Movimento Difesa del Cittadino, in particolare, è emerso che ansia e preoccupazione sono le emozioni più sentite dagli italiani a tavola. Prodotti chimici, Ogm, ormoni e coloranti, ma anche i sistemi di allevamento, di conservazione e trasporto dei prodotti alimentari costituiscono i principali motivi di preoccupazione nel piatto.

“Sicuramente la gran parte delle produzioni italiane è sicura, controllata e di alta qualità, e per questo il nostro patrimonio agroalimentare – è stato detto alla presentazione del Rapporto – è conosciuto e apprezzato nel mondo. Eppure questo non ci mette al riparo dalle azioni di imprenditori truffaldini quando non dalla vera e propria criminalità organizzata”.

E’ infatti pari a 101.655.295 euro il valore delle merci sequestrate dai Carabinieri per la Sanità (NAS) durante le ispezioni (37.969) effettuate nel corso del 2004 solo nel settore alimentare, il 21% in più del 2003 (quando era pari a 83.500.738 euro). Nell’ultimo anno sono state 4.474 le infrazioni penali accertate e ben 20.856 quelle amministrative contestate, 925 le strutture chiuse per motivi di salute pubblica e 360 quelle sequestrate. Abuso della denominazione protetta da parte di prodotti comuni e uso illecito della denominazione da parte di prodotti non certificati dagli organismi di controllo sono invece le irregolarità più diffuse tra quelle scoperte dall’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi (ICRF) del Ministero delle politiche agricole nelle 24.846 ispezioni effettuate nel 2004, che hanno portato a 442 sequestri per un valore totale di 9,91 milioni di euro, il 62,4% in più rispetto a quanto rilevato nel 2003 (6.105.162,94).
















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