Immagazzinavano i dati dei pin di carte di credito e carte bancomat mediante skimmer, minitelecamere grandi quanto un pacchetto di sigarette, e poi inviavano i dati a complici in Romania che li ritrasmettevano in Italia per la clonazione delle tessere.
Sono in totale 5mila i
titolari di carte di credito vittime in tutta Italia dell’ organizzazione criminale rumena scoperta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma.
Diciotto rumeni e due italiani sono stati arrestati e altre 20 persone sottoposte a fermo dal tribunale di Velletri ma la truffa era ramificata nel Lazio, in Emilia Romagna e in Basilicata.
L’arma segreta dell’organizzazione erano dei piccoli macchinari chiamati Skimmer: quando la carta di credito o il bancomat passava per i pagamenti, la minitelecamera immagazzinava e decodificava i dati delle bande magnetiche necessari alla clonazione. I dati venivano poi trasmessi via sms a complici in Romania, che facevano da ponte per evitare le intercettazioni. Dalla Romania i dati venivano ritrasmessi ad altri complici in Italia che riproducevano cosi’ le carte di credito.
Secondo quanto scoperto dalle Fiamme Gialle, la banda, che aveva base a Ostia, ha truffato circa 5mila possessori di carte di credito di vari circuiti, soprattutto stranieri. Due i complici italiani, commercianti che consentivano di istallare lo skimmer per la clonazione dei dati. Le nuove carte clonate venivano poi utilizzate per acquisti nelle principali vie dello shopping e in famosi negozi a Roma e in altre citta’ per migliaia di euro che venivano poi addebitati agli ignari titolari. Gli acquisti venivano poi rivenduti a meta’ prezzo attraverso un giro di riciclatori, anch’essi arrestati.
Le indagini si sono svolte sulla base di intercettazioni telefoniche e con la collaborazione degli organi collaterali di polizia della Romania, Paesi Baschi e Francia. Dalle indagini e’ anche emerso che la banda era dedita allo sfruttamento della prostituzione di giovani donne dell’Est: la Guardia di Finanza ha fra l’altro intercettato una telefonata nella quale si ordinava una spedizione punitiva contro due donne che in Romania si erano rifiutate di prostituirsi.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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