L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia avvia una riflessione sulla qualità della ricerca storiografica in relazione ai processi di revisione del proprio passato avviati in alcuni Paesi. A ‘Revisioni e revisionismi‘ è dedicata una giornata di studio domani a Modena. Presenti anche storici stranieri.
In alcuni dei paesi che hanno sofferto regimi dittatoriali e/o occupazioni del territorio da parte dei nazisti è in corso, da alcuni anni, un processo di revisione del proprio passato e di ridefinizione dei propri comportamenti, così in Germania (” Historikerstreit “) o più di recente in Francia, dove si sta riesaminando sia il collaborazionismo e il comportamento nei confronti degli ebrei sotto l’occupazione nazista e sotto Vichy, sia la repressione e le torture effettuate da parte dell’esercito francese durante la guerra d’Algeria. Anche in Spagna si sta iniziando a riconsiderare, pur con cautele, il periodo del franchismo, mentre per gli storici dell’ex Unione sovietica si sta ponendo il problema della partecipazione del loro Paese alla coalizione ed alla guerra antifascista. A fianco delle revisioni (nel senso di ‘riletture critiche’ di quei periodi, si sono ovunque manifestate correnti ‘revisioniste’, con obiettivi di un ‘uso pubblico’ della storia. Questo ultimo è il caso, in particolare, dell’Italia.
Su questi temi che stanno appassionando, e anche condizionando, il lavoro degli storici, sempre più stretti tra sollecitazione a rendere pubbliche le scoperte documentarie ed esigenza di garantire rivelazioni storiografiche corrette e complete, il Dipartimento di Scienze del linguaggio e della cultura dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dedicano una giornata di studio, intitolata ‘Revisioni e revisionismi’, che si svolgerà domani alle ore 11.30 presso l’Aula Magna della facoltà di Lettere e filosofia (Largo S. Eufemia 19) a Modena.
Aperta dal saluto del Rettore prof. Gian Carlo Pellacani, la riflessione proseguirà con l’introduzione della prof. ssa Giovanna Procacci, ordinario di Storia contemporanea all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ed i contributi recati da diversi studiosi, anche stranieri: prof. Thomas Schlemmer (Istituto Germanico, Roma) per la Germania, prof. Alfonso Botti (Univ. di Urbino) per la Spagna; prof. Luigi Ganapini (Univ. di Bologna) per l’Italia; dott. ssa Valeria Galimi (Ricercatrice CNR) per la Francia; prof. Andrea Panaccione (Fondazione Brodoloni, Roma) per l’URSS.
Al mattino, alle ore 10,15, prima dell’inizio della giornata, sono previste tre relazioni dei dottorandi F.Ferrari (sul linguaggio della politica), D.Cantini (sulla visione del proprio passato storico da parte dei Giordani), M.Orlic (sull’espulsione della popolazione italiana dall’Istria e sulla percezione della propria identità nazionale da parte di un gruppo di rifugiati nel Modenese).