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Salute: 75% degli italiani sta bene, cattivi gli stili di vita

Gli italiani si sentono in buona salute, ma continuano ad essere minacciati dai cattivi stili di vita dei quali, molto spesso, non sono ancora consapevoli: così, se da un lato affermano di fumare meno, dall’altro non prestano troppa attenzione all’alimentazione. La conseguenza è che sovrappeso, obesità e colesterolo alto continuano a rappresentare fattori di rischio molto diffusi.


Questa la fotografia che emerge dal Rapporto 2005 ‘L’Italia dice 33’, presentato dalla Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi). Ma a preoccupare gli specialisti sono anche altri due dati: l’aumento dei ricoveri tra gli anziani per malattie croniche e il crescente disagio registrato tra i giovani.

Il fatto, ha sottolineato il presidente Fadoi Ido Iori, ”è che vediamo sempre più giovani in corsia, e non solo per colpa della velocità in automobile. Un uso sempre più smodato di alcol e fumo e una dieta scriteriata – ha avvertito – rappresentano infatti i loro ‘killer’ principali”.

Ma qual è, più in generale, lo stato di salute degli italiani? Il Rapporto rivela, su dati Istat e Osservasalute, che il 74,7% afferma di sentirsi bene e in forma, sia pure con qualche differenza territoriale (di più in Campania, Trentino Alto Adige e Molise, di meno in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Calabria). Quanto alla classifica delle malattie croniche che più ci tormentano, in testa figurano artrosi, artrite e ipertensione (specie fra le donne). In crescita sono poi le allergie, mentre è in leggero calo il diabete. Risultano invece stazionarie, sottolineano gli internisti, le malattie del cuore.

Un dato consolante, rilevano gli esperti, è che si fuma leggermente di meno (i più incalliti risultano i laziali mentre i più virtuosi i calabresi). Ma gli stili di vita, avvertono, restano il tallone d’Achille degli italiani, a partire dalla tavola: si mangia sempre di più sul lavoro, con poca attenzione verso una alimentazione sana ed equilibrata.

Un ultimo dato: sulla base dell’aspettativa di vita, l’uomo dovrebbe scegliere di nascere nelle Marche e le donne in Trentino. Ultima classificata, quanto a vita attesa, è invece la Campania per entrambi i sessi.

















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