Sono tre donne insospettabili, madri di famiglia di circa 60 anni, le ‘signore’ arrestate dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna perché ritenute responsabili di decine di truffe ai danni delle Poste. Le tre, residenti in Campania e con precedenti, si presentavano in vari uffici postali dell’Emilia-Romagna.
Utilizzando documenti falsificati, incassavano assegni o titoli di credito rubati dal circuito postale. Oppure versavano il corrispettivo di bonifici Inps, anche quelli sottratti alla corrispondenza, su falsi libretti di risparmio. Dopo 15 giorni, una volta resa disponibile la valuta, le donne tornavano negli uffici postali per ritirare il denaro depositato. La truffa fino ad ora aveva fruttato circa 30.000 euro.
Una di loro, di 59 anni, è stata arrestata pochi giorni fa dalla polizia di Modena mentre tentava di incassare un assegno da 10.000 euro nell’ufficio postale centrale. Le sue complici, due sorelle campane di 60 e 56 anni, sono state invece fermate a Napoli il giorno dopo l’arresto di Modena. Le due avevano aperto e prosciugato conti con falsi nomi in 11 uffici postali di Bologna e provincia, in particolare a Casalecchio di Reno. Ora sono detenute, nel carcere di Modena la prima e nel carcere femminile di Pozzuoli le altre due, con l’accusa di ricettazione, falsificazione di documenti e truffa nei confronti delle Poste.
Sempre nell’ambito dell’operazione, qualche mese fa é finito in manette anche un uomo, che è stato condannato a 3 anni di pena e ora è detenuto nel carcere di Secondigliano. Secondo la Polizia postale di Bologna le tre donne sono solo l’ultimo anello di una catena che fa capo alla criminalità organizzata. “Alla base di queste truffe ci sono grossi furti di corrispondenza nei centri di smistamento – ha spiegato il sovrintendente della Polizia postale di Bologna, Enzo Grillini – Esiste sicuramente un’organizzazione unica molto grande, con base a Napoli, perché è un business molto ricco e diffuso in tutto il paese”.
