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Tessile Emilia R.: al via richiesta ammortizzatori sociali

Il Tavolo interistituzionale tra Regione, enti locali e parti sociali sulla crisi del tessile-abbigliamento-calzaturiero in Emilia-Romagna, riunito nella sede municipale di Carpi, ”ha convenuto di avviare le procedure per la richiesta al Ministero del Lavoro della concessione degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione e mobilità, ai lavoratori impiegati in aziende con meno di 15 dipendenti”.


Il Ministero del Lavoro, dopo una lunga trattativa con la Regione e le parti sociali che si è conclusa con l’accordo del 30 giugno 2004, ha già concesso l’accesso agli ammortizzatori sociali per un totale di 9 milioni di euro e, proprio in questi giorni, sta arrivando ai lavoratori la comunicazione, da parte della Regione, con cui li si invita ad avanzare richiesta di mobilità alla Direzione regionale del Lavoro. Solo per il 2004 si prevede che le autorizzazioni riguarderanno oltre 1000 lavoratori, per circa 659mila ore complessive, nonchè accordi aziendali per la cassa integrazione straordinaria per oltre 800mila ore.
La richiesta della concessione degli ammortizzatori sociali anche per tutto il 2005 si è concretizzata in una lettera inviata a gennaio dall’assessore regionale al Lavoro Mariangela Bastico al sottosegretario Pasquale Viespoli, lettera ”alla quale – sottolinea il Tavolo – non è stata però ancora data adeguata risposta”.

Il Tavolo riunito a Carpi farà un ulteriore passo avanti in questa direzione, proponendo una bozza di intesa che rappresenta il punto di vista delle parti sociali sulla crisi del tessile. Parti sociali che, assieme alle istituzioni, auspicano ”una sollecita risposta che garantisca per tutto il 2005 la concessione degli ammortizzatori sociali”.
La richiesta del Tavolo interistituzionale si rende necessaria – precisa una nota dell’Amministrazione comunale di Carpi – ”per il perdurare della crisi del comparto che coinvolge in Emilia-Romagna 8mila imprese e 50mila occupati, di cui il 70% donne. La semplice integrazione al reddito tuttavia non e’ sufficiente a garantire nè il futuro dei lavoratori coinvolti nè una ripresa del settore. Per questo la Regione si è impegnata a realizzare interventi formativi e di aggiornamento rivolti ai lavoratori, finalizzati all’acquisizione di competenze tecniche sulla qualità dei prodotti, per quanto riguarda sia le innovazioni produttive che organizzative e commerciali”.

Altri interventi formativi saranno rivolti agli imprenditori, mentre sono previsti anche interventi di studio sull’evoluzione dei sistemi produttivi locali del tessile-abbigliamento. Nel caso in cui una parte dei lavoratori coinvolti non venga reinserita nello stesso settore tessile sono state poi previste azioni integrate finalizzate al reinserimento del lavoratore in altri ambiti produttivi, che prevedono ‘pacchetti personalizzati’ composti da analisi delle competenze, attività di orientamento, formazione, stage, supporto alla ricerca di un nuovo lavoro.
Per alcune categorie di disoccupati, cioè quelle che incontrano maggiori difficoltà di re-impiego (come donne e disabili), è possibile anche mettere in campo un’indennità di frequenza che sarà erogata a fronte della partecipazione ad attività formative. Gli interventi verranno attivati qualora ve ne sia la necessità, su segnalazione dei diretti interessati, o imprese e lavoratori.

















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