E’ la Lombardia, con 23 persone, la regione con il maggior numero di indagati nella maxioperazione contro la pedofilia on line, che oggi ha portato a centinaia di arresti e di perquisizioni in Italia e all’estero. Seguono la Campania con 11; Sicilia e Toscana con 9 indagati, 8 il Lazio, 6 Piemonte, 6 Puglia, mentre numeri inferiori si trovano in Abruzzo con 4, Calabria 1, Emilia Romagna 5, Friuli V.G. 2, Liguria 4, Marche 1, Sardegna 2, Umbria 3, Valle d’Aosta 1 e Veneto 3.
Sorprendente è inoltre la giovane età di molti degli indagati: in 36 casi, infatti, si tratta di persone di età inferiore ai 23 anni. Molto spesso – per gli investigatori – a spingere i più giovani è la curiosità e si pone spesso il problema se ci sia in loro la consapevolezza di compiere un’azione illegale o se l’accesso al file sia stato fortuito.
L’ipotesi accusatoria iniziale dell’inchiesta era solo quella di divulgazione di pornografia minorile, ma successivamente, quando è emerso che alcuni degli indagati producevano in proprio materiale pedopornografico, è stata formulata anche l’ipotesi di violenza sessuale presunta.