E’ in corso dalle prime ore di stamane un’operazione contro una truffa con auto di lusso, da parte della polizia stradale del Veneto, con l’ausilio del reparto prevenzione e crimine della stessa regione. Stanno eseguendo sei ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dalla magistratura di Rovigo. Nell’operazione sono impegnati un centinaio di agenti che stanno operando nelle province di Rovigo, Padova, Verona, Brescia, Bologna, Modena e Reggio Emilia, dove sono in corso oltre una ventina di perquisizioni presso abitazioni e aziende appartenenti ad un sodalizio criminale dedito alla ricettazione di autovetture di lusso, truffa, appropriazione indebita, falsità in atti pubblici e privati nonchè alla distruzione di atti veri.
Il gruppo criminale esportava illegalmente veicoli di lusso in precedenza presi a noleggio tramite una società specializzata. Oltre alle persone raggiunte da un provvedimento restrittivo risultano indagate altre sedici persone. Nell’operazione recuperate 7 autovetture. L’indagine, sviluppata dagli investigatori della sezione polizia stradale di Rovigo, affiancati dagli uomini della squadra di polizia giudiziaria del compartimento Veneto e diretta del pm rovigino Sabrina Duò, è iniziata in seguito ad un’istanza dell’ufficio immatricolazione di Berlino, trasmessa nel luglio 2004 alla polizia stradale di Rovigo con la quale venivano richieste alcune verifiche in relazione ad una autovettura Bmw 330, intestata alla ditta Mobil Hi Tech di Rovigo. La vettura era in procinto di essere immatricolata in quel paese. La polstrada di Rovigo ha quindi effettuato una serie di accertamenti dai quali è emerso che diversi veicoli esportati all’estero erano stati immatricolati mediante l’utilizzo di documenti rubati in bianco e falsamente compilati, corredati da false fatture e attestazioni di vendita.
Controlli successivi hanno portato gli investigatori ad individuare il legale rappresentante della ditta rodigina, operante nella settore della computeristica, Enrico Santoro Aramini, 56 anni, domiciliato a Padova. La sua società disponeva -sia in locazione finanziaria che con contratti di noleggio stipulati a lungo termine con diverse ditte operanti nel settore- di circa 40 veicoli, tutti di marche prestigiose. Verifiche patrimoniali hanno permesso inoltre di scoprire che il parco veicolare in uso alla Mobil Hi Tech appariva sproporzionato alle sue esigenze. La Polstrada ha quindi approfondito l’analisi investigativa sulla società verificando che Santoro faceva parte di una più ampia organizzazione criminale che sarebbe stata composta da sedici persone, la cui struttura piramidale farebbe capo a Oreste Polloni, 48 anni, di Ronco Cesi di Reggio Emilia e a Davide Biasin, 38 anni, domiciliato a Legnago (Verona). Tutti gli appartenenti all’organizzazione, secondo quanto accertato dalla polstrada, avevano compiti ben definiti ma, per gli investigatori, con la stessa finalità: esportare fraudolentemente veicoli prestigiosi all’estero guadagnando dalla vendita ad ignari acquirenti.
Molti degli indagati sono risultati essere titolari o amministratori di società acquisite sull’orlo del fallimento e rivitalizzate per diversi fini illeciti tra cui l’intestazione da ricettare in paesi esteri, truffando così società finanziarie e di noleggio a lungo termine oltre istituti di credito per i finanziamenti concessi.
L’indagine, iniziata nel luglio 2004 e conclusasi nei giorni scorsi, ha permesso di individuare nove società coinvolte, tutte collegate e gestite dall’organizzazione, e di recuperare le sette auto di lusso. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di autovetture, truffa, falsità in atti pubblici e privati nonchè di distruzione di atti veri.