Con i fondi della solidarietà dei cittadini modenesi e degli enti locali saranno costruite almeno tre strutture sanitarie di base, in altrettanti villaggi nella zona meridionale dello Sri Lanka, colpita dallo tsunami del 26 dicembre scorso.
Il progetto fa parte degli interventi di aiuto nel sud est asiatico coordinati dalla Regione Emilia Romagna e sarà realizzato dalla Provincia di Modena con la collaborazione dei Comuni.
Una delegazione di tecnici di diverse Province da tutta la regione partirà domenica 13 marzo con destinazione Colombo, la capitale dello Sri Lanka, dove sono previsti incontri con le autorità locali allo scopo di organizzare e coordinare gli interventi con le associazioni italiane, tra queste alcune modenesi, che stanno operando nella zona. Durante un sopralluogo nelle zone colpite dal maremoto, inoltre, saranno individuati i villaggi dove eseguire i primi interventi, sulla base di un elenco che comprende 17 località nelle quali le strutture sanitarie sono andate completamente o parzialmente distrutte dal maremoto.
“L’obiettivo – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente e Protezione civile – è quello di ricostruire al più presto le strutture sanitarie di base nella zona meridionale del paese per far fronte alle esigenze immediate della popolazione”.
Oltre ai grandi ospedali, concentrati soprattutto nelle aree urbane, in Sri Lanka esiste una rete di 276 Centri di salute (i Gramodaya health center), praticamente in ogni villaggio, che svolgono una preziosa attività innanzitutto di assistenza pre e post natale, con una attenzione particolare all’educazione sanitaria e alla medicina preventiva.
Questi centri sono allestiti in strutture molto semplici costituite da una sala d’attesa su cui si affacciano gli ambulatori. Molti di queste strutture, assolutamente essenziali per la sicurezza sanitaria di vaste zone rurali, sono state distrutte dallo tsunami. L’intervento modenese si concentra nei distretti di Galle, Matara e Hambantota.
Costruire un nuovo centro costa circa 38 mila euro. Le prime tre strutture potranno essere allestite in circa sei mesi; ma sulla base dei sopralluoghi sarà possibile arrivare a realizzarne anche un numero maggiore. Molto dipende anche dai fondi che saranno raccolti in futuro tramite le iniziative di solidarietà da parte di associazioni e enti locali.