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8 marzo: mimose, raccolto in calo del 30%

La produzione di mimose destinate tradizionalmente ad essere donate in occasione della festa della donna è prevista quest’anno in calo del 30% a causa del maltempo e del freddo intenso che hanno causato un ritardo della fioritura nel Ponente Ligure dove, nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul Tirreno, viene ottenuto tre quarti del raccolto nazionale. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che saranno comunque quasi quindici milioni i mazzetti del curioso fiore giallo offerti alle italiane.

Un acquisto “ambientalmente corretto” perché – precisa la Coldiretti – si tratta di una coltivazione realizzata in zone collinari svantaggiate con tecniche sostenibili dal punto della salvaguardia del territorio. Il prezzo pagato all’imprenditore agricolo nelle zone di produzione – continua la Coldiretti – si aggira sui 6-7 euro al chilo, un valore che si moltiplica più volte al consumo dove viene venduto a costi che variano a seconda del tipo di confezione e del luogo: dal rametto di 2-3 euro al mazzo di 15 euro. Una spesa che può essere ottimizzata se si seguono alcune semplici regole di conservazione per evitare il disseccamento veloce.

Si consiglia – sottolinea la Coldiretti – di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in piena luce e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.

La mimosa simboleggia la determinazione, la concretezza e allo stesso tempo la sensibilità delle donne e per questo è stata scelta come simbolo universale della loro festa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20°C) si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico.

La mimosa è coltivata in Italia da circa 2000 imprese su una superficie di quasi 600 ettari di terreno dai quali si ottengono annualmente circa 120 milioni di steli raccolti soprattutto in Liguria e destinati anche all’esportazione in Francia, Svizzera e Paesi del Nord Europa . Quella coltivata in Italia – rileva la Coldiretti – è in realtà un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all’unica famiglia delle Leguminose.

















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