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Modena: Istituto Storino, Provincia rinnova convenzione

“La Resistenza è alla base della nostra Costituzione e patrimonio di tutti. Compito degli storici è continuare a ricercare mettendo in discussione le certezze, come sta facendo tempo l’istituto”. Con questa motivazione Maurizio Maletti, vice presidente della Provincia di Modena, ha presentato al Consiglio provinciale di mercoledì la proposta di rinnovo per altri cinque anni della convenzione tra Provincia e l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea che prevede un finanziamento di 23 mila euro all’anno.

La decisione è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza (Ds, Margherita, Verdi e Prc), contrario il centrodestra (FI, An, Lega nord e Udc) perché – come ha spiegato Cesare Falzoni (An) “l’istituto svolge un ruolo politico, riscrive la storia in modo parziale e asseconda una versione ufficiale che non corrisponde alla realtà dei fatti”. Una critica alla quale Maletti ha replicato affermando che l’istituto “è un punto di riferimento culturale e scientifico che svolge un lavoro aperto e senza censure”, come dimostra – ha ricordato Maletti – il convegno in programma sabato 5 marzo a Modena nella sala del Consiglio provinciale (viale Martiri della Libertà 34 a Modena) nel corso del quale verranno presentati i fascicoli relativi alle stragi e agli eccidi modenesi che per anni sono stati sottratti alle istruttorie.

Il dibattito in Consiglio si è concentrato soprattutto sul tema dell’interpretazione storica delle vicende legate alla Resistenza. Per il centrodestra la Provincia continua a sostenere un istituto che – come ha affermato Claudia Severi (FI): “non concede spazi per gli storici che la pensano diversamente”, concetto ripreso anche da Marisa Malavasi (FI) che ha chiesto la trasformazione in fondazione, mentre Giorgio Barbieri (Lega nord) e Tomaso Tagliani (Udc) hanno parlato di “condizionamenti della politica e scarsa rappresentanza delle minoranze”.

Un’accusa alla quale Ivano Mantovani (Ds) ha replicato affermando che “la storia giusta non esiste, l’importante è il rispetto del metodo storico come fa l’istituto”. Claudio Bergianti (Ds) ha giudicato “grave considerare il riferimento alla lotta partigiana una posizione di parte”, giudizio ripreso anche da Stefano Lugli (Prc): “la Resistenza è di tutti” ha detto. Mentre Elena Malaguti (Margherita) ha giudicato positivamente il lavoro dell’istituto, Francesco Ori (Ds) e Caterina Liotti (Ds) hanno sottolineato la preziosa attività di cura degli archivi svolta dall’istituto stesso.

















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