”Ho bisogno mi sia dato l’ onore
che ho sempre avuto, ho bisogno mi si dica che Amadei non ha fatto niente: chiedo di essere prosciolto da ogni accusa di illecito”. Era commosso, il presidente del Modena Romano Amadei, davanti al presidente della Commissione Disciplinare, Stefano Azzali, quando ha preso la parola per difendersi dall’ accusa di tentato illecito in relazione alla gara Chievo-Modena dello scorso campionato.
Il vice procuratore federale, Alberto Fumagalli, aveva appena richiesto la retrocessione del Modena e tre anni di squalifica per lui e per il direttore sportivo della societa’ emiliana, Doriano Tosi, ribadendo le richieste dello scorso agosto, quando la Disciplinare non prese decisioni e chiese un supplemento di indagini.
Nella vicenda entra anche Antonio Marasco, allora calciatore del Modena, gia’ condannato a tre anni di squalifica in relazione a un altro tentato illecito, quello riguardante la gara Modena-Sampdoria, per il quale venne anche squalificato per omessa denuncia l’ allora giocatore della Samp, Stefano Bettarini, e il Modena ricevette 5 punti di penalizzazione (poi ridotti a 4 dalla Commissione di Appello Federale) per responsabilita’ oggettiva. Per Marasco la procura, che aveva chiesto tre anni di squalifica per i fatti contestati in questo procedimento, ha richiesto ad Azzali di tener conto della squalifica che sta scontando.
Il tentato illecito del Modena, secondo la Procura, nasce da un decreto ingiuntivo depositato dal Modena nei confronti del presidente del Chievo, Campedelli, poco meno di un mese prima della gara fra le due squadre, che si gioco’ il 2 maggio scorso e venne poi vinta dal Chievo per 2-0. Il decreto riguardava pendenze economiche fra il Modena e la piattaforma televisiva GiocoCalcio, dalla quale il Modena era uscito.
La richiesta di pagamento, ha spiegato la Procura, doveva essere fatta a cinque soggetti diversi (GiocoCalcio, le societa’ Brescia e Chievo, i presidente Corioni e Campedelli), invece venne fatta solo a Campedelli e pochi giorni prima della partita. Secondo la Procura fu questo un modo per fare pressione sul Chievo in modo da ottenere favori e avere la possibilita’ di alterare il risultato di Chievo-Modena. Alla vicenda fece cenno anche il calciatore Antonio Marasco in conversazioni telefoniche intercettate con l’ ex giocatore del Grosseto, Salvatore Ambrosino, e legate al calcio scommesse. Secondo la Procura federale, Marasco venne a conoscenza della possibilita’ che la partita venisse accomodata proprio perche’ informato dai dirigenti della societa’.
L’avv. Mattia Grassani, in rappresentanza del Modena e di Amadei, ha spiegato invece che la richiesta di due milioni di euro per le pendenze economiche che il Modena vantava verso GiocoCalcio fu fatta solo a Campedelli in quanto ritenuto unico soggetto ”immediatamente solvibile” dei cinque. Inoltre, secondo Grassani, Marasco aveva potuto conoscere questa richiesta attraverso la stampa, soprattutto locale, che all’ epoca si era ampiamente occupata della situazione.
”La commissione disciplinare aveva stralciato il procedimento su Chievo-Modena poiche’ non era stato raggiunto ‘un quadro univoco della prova’ che non vi e’ nemmeno oggi – ha detto Grassani -. Per questo aspettiamo un proscioglimento totale”.
”Contro di me c’e’ un castello di accuse assurde e infondate – ha dichiarato Amadei ad Azzali -. Non ho fatto niente, nessuno puo’ dimostrare che ho fatto qualcosa. Potrebbe anche andar bene per il Modena l’ assoluzione per insufficienza di prove, ma per me non basterebbe”. E, poi, concluso il procedimento, ha spiegato di non poter ”piu’ stare in un mondo che mi condanna”, nel caso venissero accolte le richieste della Procura.
Amadei ha espresso anche ”amarezza e tristezza” per la richiesta del Venezia di partecipare al dibattimento quale parte in causa per interessi indiretti. Stessa cosa avevano fatto l’ estate scorsa, prima dello stralcio del procedimento da parte della Disciplinare, Avellino, Empoli e Perugia. ”Da Empoli mi giunsero le scuse per questo – ha detto -. Siamo tutti amici, ma appena qualcuno e’ in difficolta’ si pensa solo a se stessi”.
La sentenza e’ prevista per domani.