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Nuova legge caccia, Provincia: ‘progetto sbagliato’

La proposta di revisione della legge sulla caccia attualmente in discussione in commissione Agricoltura alla Camera indebolisce l’attuale regime di protezione della fauna e vanifica i progressi compiuti negli ultimi anni nella regolamentazione dell’attività venatoria. E’ questo il giudizio espresso dal Consiglio provinciale sulla revisione della legge 157 del 1992 prevista nel testo unificato proposto dall’onorevole Francesco Onnis (An).


Hanno votato a favore la maggioranza di centrosinistra (Ds, Margherita, Prc e Verdi) ai quali si sono aggiunti Udc, Lega nord, Antonella Orlandi e Marisa Malavasi (FI), astenuti Enrichetta Annovi e Giovanna Bertolini (FI), contraria An.

“E’ una proposta – ha sottolineato Aldo Imperiale (Prc) nel presentare il documento – che porterà l’Italia indietro di anni ai tempi dei referendum sulla caccia; è contraria inoltre ai principi della direttiva europea e va contro i più aggiornati dati scientifici sulla conservazione della fauna”.

I punti più controversi della proposta di legge, si legge nel documento del Consiglio, sono il prolungamento dei tempi di caccia da agosto a febbraio “cioè anche in periodi di migrazione pre-riproduttiva”, l’aumento del numero delle specie cacciabili tra cui diverse specie di oca che “sono tornate a svernare in Italia grazie all’esclusione da questo elenco” e la depenalizzazione di alcuni reati gravi come l’abbattimento di specie protette e la caccia nei parchi per cui sono previste solamente sanzioni amministrative. Tra le altre novità giudicate negativamente dalla Provincia figurano il ripristino del “nomadismo venatorio”, l’indebolimento dei compiti dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica, la liberalizzazione della caccia ai migratori da appostamento fisso e l’uso dei richiami vivi.

Durante il dibattito Demos Malavasi (Ds) ha affermato che “questa proposta ripropone vecchie lacerazioni”. Tomaso Tagliani (Udc) ha evidenziato che “anche la maggior parte delle associazioni di cacciatori giudica questa legge troppo permissiva, perché minaccia la fauna”, concetto sottolineato anche da Giorgio Barbieri (Lega nord) che ha chiesto un “ruolo più importante da assegnare agli agricoltori”.

Per Walter Telleri (Verdi) è arrivato il momento di introdurre il principio che “la selvaggina non è dello Stato ma dei conduttori dei fondi agricoli”. Luca Caselli (An) ha difeso la proposta di legge affermando che “finalmente si riordina il settore. Questa legge è stata applaudita anche a livello europeo”.

















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