Sarà Bologna l’area più densa di iniziative ed il centro della nuova rete regionale che ospita ben 19 dei 55 laboratori per la ricerca industriale e centri per l’innovazione, che il Programma regionale per la ricerca indusrtriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico, ha promosso e definito. A Bologna sono stati selezionati e finanziati dalla Regione ben 11 laboratori.
I risultati sono stati illustrati ieri nell’Aula Absidale di S. Lucia dall’assessore regionale alle Attività Produttive Duccio Campagnoli assieme al rettore dell’Alma Mater Pier Ugo Calzolari e agli assessori Pamela Meier della Provincia, Silvana Mura del Comune, al presidente di ASTER Gabriele Falciasecca e a Giancarlo Seconi del CNR.
“Bologna si presenta come il centro della rete di innovazione regionale – ha detto Campagnoli – e in questo modo la Regione intende anche valorizzare la vocazione di una città di eccellenza per il proficuo incontro tra scienze e industria. La centralità di Bologna sarà anche importante per dare un collegamento internazionale alla rete regionale”.
“Si tratta di un risultato significativo – ha aggiunto L’Assessore – che mostra anche una grande iniziativa da parte dell’Università di Bologna nei confronti di tutta Romagna, dove l’Università non avrà solo un ruolo legato alla didattica ma anche ad importanti iniziative di ricerca”.
Il territorio di Bologna ha visto inoltre un’ampia partecipazione alla programmazione regionale per le imprese (48 imprese bolognesi su 182 sovvenzionate e sostenute).
“Questo dimostra – ha concluso Campagnoli – che nell’industria bolognese è forte la spinta verso l’innovazione”.
Questi laboratori sono raggruppamenti di strutture universitarie di ricerca sostenuti da imprese ed altre organizzazioni pubbliche e private. Sviluppano attività di ricerca applicata su specifiche tematiche di interesse socio-economico e sulla base di un programma di attività. Hanno l’obiettivo comune di aumentare il patrimonio di conoscenza utilizzabile a fini industriali e produttivi e valorizzabile economicamente; sono circa 200 (di cui 120 nuovi) i ricercatori di nuova assunzione impegnati nei laboratori che fanno parte della rete regionale della ricerca industriale nella provincia di Bologna.
In un contesto di “fuga di cervelli” e di mobilitazione di giovani ricercatori, in difesa di questa attività fondamentale per l’economia della conoscenza, il risultato dell’alleanza sancita con la Legge Regionale 7 del 2002 tra Regione, Università ed Enti di ricerca, appare assai positivo.
Ai laboratori si affiancano anche i Centri per l’innovazione che sono strutture predisposte per realizzare principalmente trasferimento tecnologico attraverso iniziative di sperimentazione, formazione e aggiornamento permanente rivolte a tecnici di impresa.