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Ateneo e UniCredit lanciano i ‘prestiti fiduciari’

Saranno 100 gli studenti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che potranno beneficiare in un biennio di prestiti fiduciari di importo fino a 30.000 euro. L’operazione è stata resa possibile grazie ad UniCredit Banca che ha messo a disposizione dell’iniziativa un plafond di 1 milione 250mila euro. Un bando selezionerà sulla base del merito gli aventi diritto al contributo.

Con l’avvio dell’esperienza del servizio ‘prestiti fiduciari’, complementare alle tradizionali borse di studio erogate dall’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, l’Ateneo vuole garantire che una più ampia popolazione di iscritti, in specie se meritevoli, possa essere agevolata a portare a compimento i propri studi, favorendo altresì la loro mobilità sul territorio nazionale.

Grazie ai fondi messi a disposizione dal MIUR, che ha concesso nel 2004 all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia 44.877 euro e, soprattutto, al ruolo decisivo giocato da UniCredit Banca, che ha colto la necessità di investire con progetti sperimentali nell’istruzione superiore e nella ricerca, sarà possibile introdurre a beneficio degli iscritti all’Ateneo una speciale forma di finanziamento, a condizioni particolarmente vantaggiose, che si caratterizza come un’apertura di credito in conto corrente e la successiva trasformazione del rapporto in prestito personale.

L’operazione, che poggia su un plafond di 1 milione 250mila euro, corrispondente ad un numero non inferiore a 100 prestiti fiduciari, denominati ‘UniCredit Ad Honorem’, partirà il prossimo 28 febbraio attraverso la pubblicazione di un bando, consultabile sul sito Unimore, che consentirà di raccogliere le domande e, successivamente, definire una graduatoria ai fini della concessione dei contributi.

Le domande di adesione all’iniziativa dovranno essere inoltrate entro le ore 14,00 di venerdì 15 aprile e potranno essere consegnate personalmente all’Ufficio Benefici dell’Ateneo, inoltrate via fax o spedite. In questo caso non farà fede la data del timbro postale, ma quella di ricezione.

















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