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Sviluppo: 2.079 progetti per l’Emilia Romagna

Duemila e 79 progetti per lo sviluppo: 1.373 a sostegno delle imprese, 706 degli enti locali.
E’ il risultato dal Programma Obiettivo 2 (2000-2006) della Regione Emilia-Romagna. Un intervento mirato a riequilibrare il rapporto tra zone economicamente ‘forti’ e quelle ‘deboli’, per far crescere anche la regione lontana dalla via Emilia.


Impegnati nel Programma, realizzato all’80%, 190 milioni di euro e attivati investimenti per 456 milioni di euro. Avviato nel 2002 con una disponibilità di risorse di oltre 231 milioni di euro (dei quali 118 finanziati dall’Unione Europea) il Programma e’ stato rafforzato con altre risorse da Bruxelles, che hanno portato la dotazione complessiva a 242 milioni. Il resto è stato finanziato in parti uguali da Stato e Regione.
I finanziamenti hanno interessato la zona orientale delle province di Ferrara e Ravenna e la fascia appenninica: nell’insieme 130 comuni per 387.651 persone, pari al 9,8% della popolazione regionale. Parte delle risorse sono state destinate, inoltre, ad una porzione della pianura centrale, compresa tra Modena e Reggio Emilia, che interessa 10 comuni.

Due le modalità d’intervento: la prima (con bandi a progetto) a sostegno degli investimenti di privati, la seconda ha finanziato progetti di sviluppo locale presentati dagli enti pubblici. Entro l’anno saranno assegnati il 20% delle risorse restanti.
Sono stati sviluppati nuovi impianti produttivi; sono state sostenute innovazione della piccola impresa, riqualificazione di turismo e commercio, autoimprenditorialità, microimprese, e imprese sociali. Un’attenzione specifica è stata riservata anche allo ‘start-up’ di imprese innovative derivanti da ‘spin-off’ accademici. Gli interventi realizzati dagli enti pubblici hanno mirato a rafforzare il sistema delle infrastrutture.
Nell’area di Ferrara e Ravenna gli interventi sono stati 141 ed hanno riguardato la realizzazione del grande distretto di San Giovanni di Ostellato, la riconversione dell’area del Polo chimico di Ferrara, del Polo logistico di Copparo, l’infrastrutturazione dell’area del Porto di Ravenna, la realizzazione di un grande Polo per la ricerca industriale per l’Università di Ferrara, la valorizzazione in termini ambientali del Parco del Delta del Po. In quella montana la maggior parte dei 542 interventi finanziati hanno invece riguardato il potenziamento dell’offerta turistica, la qualificazione dei centri urbani, la difesa dell’assetto del territorio e l’estensione di Lepida, la rete a banda larga della Regione.

”Si è delineato il profilo di uno sviluppo più diffuso nel sistema regione fuori dall’asse tradizionale della via Emilia – ha spiegato Duccio Campagnoli, assessore alle attività produttive nell’ambito di un convegno sul tema in Regione -. La valorizzazione dell’area orientale proietta la regione nelle nuove direttrici di sviluppo adriatiche e di connessioni con la nuova regione ‘Euro-adriatica’ che si estenderà dall’adriatico orientale alla Romania”.

















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