“Verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza, privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati e nei punti vendita specializzati dove è più facile individuare l’origine e la genuinità dei prodotti”.
Sono questi i consigli della Coldiretti per garantirsi acquisti di verdura di qualità al giusto costo e non cadere nelle trappole del mercato che, secondo i dati dell’Osservatorio prezzi del Governo, ha registrato dal campo alla tavola un aumento medio dei prezzi degli ortaggi del 211%, nella seconda settimana di gennaio. Seppure con differenze tra i vari prodotti mediamente – fa notare la Coldiretti – si verifica una riduzione nei prezzi all’origine pagati agli imprenditori agricoli del 30% rispetto all’anno precedente, mentre i prezzi al dettaglio sono quasi uguali a quelli dello scorso anno (-2%).
Per evitare l’eccessiva moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che rischiano di spingere i consumatori a rinunciare agli acquisti con una grave crisi per il settore servono – sostiene la Coldiretti – più controlli sui margini commerciali tra produzione e consumo. Un suggerimento – continua la Coldiretti – viene dalla Francia dove il Senato ha approvato un dispositivo di regolazione dei prezzi di frutta e verdura applicabile nei periodi di “crisi”. Questo strumento di gestione delle crisi è basato – spiega la Coldiretti – su un coefficiente moltiplicatore tra il prezzo di acquisto e quello di vendita; dovrebbe permettere di correggere le frenate dei consumi legate ai prezzi che al dettaglio sono giudicati eccessivi rispetto ai prezzi alla produzione e facilitare la trasmissione al dettaglio dei ribassi dei prezzi alla produzione.
In un Paese come l’Italia che ha la leadership europea nella produzione di frutta e verdura, bisogna favorire una ripresa dei consumi e consentire a tutti i cittadini di approfittare delle proprietà di prodotti indispensabili per la salute e per questo – sostiene la Coldiretti – vanno anche incoraggiati accordi per favorire i consumi di alimenti sani nei posti pubblici: dalle scuole agli ospedali, dalle caserme ai luoghi di lavoro. Un obiettivo che la Coldiretti sta perseguendo grazie ad un protocollo firmato con la sanità militare e al progetto educazione alla Campagna Amica nelle scuole.