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Distretto ceramico: stato agitazione per 700 dipendenti comunali

Si apre un nuovo fronte sindacale
per i Comuni del distretto ceramico. Dopo le critiche dei responsabili sassolesi di Cgil-Cisl, che hanno accusato i sindaci di non coinvolgere le parti sociali e di aver deciso aumenti eccessivi di tasse e tariffe, ora e’ il turno dei sindacati del pubblico impiego.


Fp-Cgil, Fps-Cisl, Fpl-Uil, Csa-Fiadel, Diccap-Sulpm e le Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) dei Comuni di Sassuolo, Formigine, Fiorano e Maranello hanno annunciato lo stato di agitazione dei settecento dipendenti comunali del distretto e li hanno convocati per organizzare le azioni di lotta.

”Le Amministrazioni comunali, in violazione del contratto nazionale di lavoro, hanno deciso in modo unilaterale di sospendere la quota di produttivita’ mensilizzata, derivante dai contratti integrativi, riconosciuta e consolidata da diversi anni, di cui si stava trattando il rinnovo – spiegano le organizzazioni sindacali – La scelta di mensilizzare una parte della quota spettante di produttivita’ rispondeva all’obiettivo politico-sindacale di far fronte all’aumento del costo della vita anche con provvedimenti di carattere locale. Questo obiettivo sembra non interessare piu’ le Amministrazioni che, nascondendosi dietro cavilli da azzeccagarbugli facilmente superabili, sembrano non accorgersi delle difficolta’ crescenti delle famiglie, in particolare delle famiglie dei propri dipendenti”. Secondo i sindacati confederali e autonomi l’atteggiamento assunto dai Comuni nelle trattative mette in discussione le conquiste faticosamente raggiunte dai dipendenti in questi anni.

















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