Confronto continuo con le organizzazioni sindacali, monitoraggio degli interventi per la messa in sicurezza delle linee a binario singolo e per l’automazione delle stazioni, la richiesta a Governo e Rfi di investimenti per nuovo materiale.
L’assessore regionale a Mobilità e trasporti Alfredo Peri, dopo aver ascoltato ieri in sede di Commissione Territorio del Consiglio Regionale le comunicazioni dei ferrovieri Responsabili per la Sicurezza, ha ricevuto oggi a Bologna i rappresentanti sindacali CGIL, CISL, UIL che avevano fatto richiesta d’incontro immediatamente dopo il disastro ferroviario di Crevalcore. Oltre a ribadire, insieme ai rappresentanti dei lavoratori, l’unanime profondo cordoglio per le vittime e la volontà di solidarietà concreta e fattiva nei confronti delle famiglie e dei feriti, sono diversi e importanti i punti di “assoluta convergenza” con le posizioni dei lavoratori.
La prima constatazione condivisa riguarda la “totale responsabilità che spetta, nella materia della sicurezza ferroviaria, allo Stato nei diversi ruoli di proprietario delle Società del gruppo FS e di titolare della vigilanza attraverso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Preso atto della volontà manifestata da RFI, anche al di là delle espressioni incerte rese dal Ministro in Parlamento, di accelerare in sei mesi l’installazione del sistema SCMT sulla linea Bologna-Verona, “si tratta – ha spiegato l’assessore al termine dell’incontro – di attivarsi congiuntamente perché alla promessa seguano i fatti, monitorati mese per mese, senza attendere la verifica di fine periodo per evitare amare sorprese”.
Contemporaneamente si tratta anche di vigilare affinché l’accelerazione dell’installazione su questa linea non si traduca in ritardi altrove, come ad esempio sulle altre importanti linee a binario unico come Porrettana, Modena-Mantova e Ferrara-Ravenna.
Si è constatata larga e unanime condivisione sulla proposta regionale di attivarsi, anche con l’ausilio di esperti, per realizzare una analisi che, senza sostituirsi alle numerose inchieste in corso, svolga una attività ricognitiva e informativa per rendere consapevoli le istituzioni, i cittadini e i lavoratori sui livelli di sicurezza della rete ferroviaria nel territorio regionale. Tale analisi deve essere resa possibile da un atteggiamento di totale trasparenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Gruppo FS.
Al di là di qualunque analisi ci sono comunque punti su cui richiedere al Ministero e FS ulteriori impegni immediati oltre la promessa già fatta.
Molti sono i provvedimenti organizzativi che i lavoratori chiedono per migliorare immediatamente le situazioni più critiche. Il primo di questi, da tutti ribadito e che, secondo la Regione, deve essere seriamente e coerentemente portato avanti da tutti, richiede di apportare alle procedure di RFI per l’effettuazione degli incroci sulle linee a binario singolo prive di sistemi di sicurezza attiva quei miglioramenti immediati capaci di ridurre drasticamente i danni derivanti da eventuali manovre impreviste.
Un altro punto irrinunciabile è l’immediato approntamento, da parte di Trenitalia, di un piano di intervento sui rotabili che li renda effettivamente idonei a utilizzare il sistema SCMT dove è già istallato e dove sarà istallato. Data la già presente estrema scarsezza di materiale rotabile è evidente che, se questa non vuole essere una vana promessa, ciò richiede un preciso impegno di sostegno a Trenitalia da parte del Governo. “Si tratta – ha sottolineato Peri – di rovesciare l’impostazione attuale che pretende dalle aziende risparmi sull’esercizio al fine di provvedere poi autonomamente agli investimenti. Al contrario è responsabilità dello Stato sostenere gli investimenti delle sue aziende per migliorare la qualità dei servizi e la sicurezza, che manifestamente è la priorità assoluta”.
Altra importante impostazione condivisa riguarda l’atteggiamento da tenere nei confronti delle automazioni, che pure si richiede di realizzare. Automatizzare doverosamente le linee e le stazioni non può significare trasformarle in deserti tecnologici. “Non è tollerabile – ha spiegato l’assessore regionale – che sia addirittura eliminata la presenza umana e professionale che è a garanzia degli impianti stessi e degli utenti”. La Regione è impegnata a un confronto con RFI per comprendere come procedono le riduzioni di personale negli impianti in territorio regionale, anche a paragone con gli andamenti nazionali complessivi.
A fronte della necessità di confronti così stringenti e precisi, una ulteriore esigenza è emersa. “Vale a dire che RFI proceda a ricostituire un suo vertice unitario a livello di compartimento, superando l’attuale frammentazione, nonché provvedendo a ridefinire gli stessi limiti compartimentali, facendo sì che tengano finalmente conto dei confini regionali. Su questi impegni, in gran parte ancora da ottenere da parte dello Stato e di RFI – ha concluso Peri – la Regione è impegnata a mantenere un costante scambio di opinioni e di informazioni con le Organizzazioni Sindacali”.