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Ato: nuovo piano tariffario Servizio Idrico Integrato

Omogeneizzazione delle tariffe in tutta la provincia in un’ottica di copertura dei costi, investimenti e remunerazione dei capitali investiti ma con un occhio di riguardo alle famiglie. E’ questo il principio che sta alla base del nuovo piano tariffario del Servizio Idrico Integrato proposto dall’Agenzia d’Ambito a gestori e ai comuni.

“Fino a questo momento le tariffe delle varie fasi del servizio idrico – spiega il Presidente di Ato Ferruccio Giovanelli – non erano assolutamente legate ai costi di gestione e agli investimenti necessari al conseguimento o al mantenimento di buoni livelli qualitativi nell’erogazione. Fino ad ora si è trattato di una tariffa tenuta “artificiosamente” bassa perché non teneva in alcuna considerazione gli investimenti necessari che, invece, venivano finanziati dalla fiscalità pubblica, locale o nazionale; a stento riusciva a coprire i costi vivi”.

Il nuovo concetto base per la determinazione della tariffa è sancito dalla legge 36/94 che all’art.13 comma 2 recita: “La tariffa è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione delle opere, dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi d’investimento e di esercizio”.

Il piano di prima attivazione per il Servizio Idrico Integrato predisposto da ATO, in accordo con Comuni e Gestori ed i documenti tecnici di contratto, legheranno la tariffa al servizio idrico effettivamente erogato: solamente in questo modo sarà possibile coprire gli ammortamenti e le remunerazione dei capitali per poter effettuare nuovi e fondamentali investimenti.

“La nuova tariffa – precisa Giovanelli – garantirà oltre 23.000.000 € all’anno, su base provinciale,da destinare ad investimenti quando l’intero piano d’investimenti, su base decennale, secondo la ricognizione del 2003, ammonta a 235.000.000 €. I cittadini, quindi, d’ora in poi non pagheranno solamente il servizio idrico fornito ma anche, in un’ottica solidaristica, gli investimenti necessari ad ottenere reti ed impianti migliori; investimenti che non dovranno e non potranno più essere finanziati con la fiscalità locale”.

Per ottenere tutto questo, ovviamente, è stato necessario ritoccare al rialzo la tariffa base, cercando il più possibile di omogeneizzarla in tutto il territorio provinciale, tenendo, però, in seria considerazione le varie peculiarità della provincia e, soprattutto, l’interesse delle famiglie. L’aumento si è reso indispensabile proprio perché, in passato, la tariffa era tenuta “artificiosamente” bassa grazie al fatto che, i vari gestori, potevano attingere, per gli investimenti, alla fiscalità pubblica. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie sono state ritoccate le varie fasce nelle quali, la tariffa, è articolata: diversi milioni di metri cubi d’acqua, infatti, saranno pagati a “tariffa agevolata”, in misura superiore rispetto al passato, con la conseguente diminuzione dei metri cubi pagati a “tariffa base” o ad “eccedenza”.

“Si tratta di aumenti – chiarisce Giovanelli – che andranno ad incidere per poche decine di euro su una famiglia tipo e che, comunque, mantengono le nostre tariffe abbondantemente in linea, se non al di sotto della media regionale e nazionale. Il nostro obiettivo era quello di omogeneizzare il più possibile il piano tariffario in tutta la provincia e ci siamo riusciti passando dalle 32 diverse tariffe applicate dai diversi gestori nel 2004 alle 9 che saranno applicate nel 2005 per scendere poi a 5 nel 2006”.

















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