Riduzione di quasi dieci volte nel numero di animali malati grazie alle misure di prevenzione e ritorno della fiducia con un aumento del 20% nei consumi di carne bovina, ma soprattutto una vera rivoluzione nell’atteggiamento dei cittadini e l’arrivo di severe norme per garantire la sicurezza alimentare che vanno dall’istituzione dell’Agenzia Europea per la sicurezza alimentare alla rintracciabilità obbligatoria contro i rischi per la salute determinati da emergenze sanitarie alimentari, entrata in vigore con il primo gennaio 2005.
Si tratta di un trend positivo che – sottolinea la Coldiretti – apre la strada al ritorno della fiorentina sulle tavole degli italiani nel 2005 con la fine del bando iniziato dopo che il Consiglio dei Ministri agricoli della Unione Europea il 29 gennaio 2001 ha deciso di eliminare la colonna vertebrale dai bovini di età superiore a dodici mesi, condannando dal 31 marzo 2001 la tradizionale bistecca con l’osso ottenuta dalla macellazione di capi di età compresa tra i 18 e i 22 mesi. Una novità positiva che spingerebbe ulteriormente i consumi di carne bovina degli italiani che sono già aumentati del 20 % rispetto ai livelli minimi registrati con il primo caso di mucca pazza.
Nel 2004 – conclude la Coldiretti – gli acquisti domestici di carne bovina delle famiglie italiane del panel Ismea-AcNielsen sono risultati oltre le 400.000 tonnellate (23 chili per famiglia acquirente) per un importo di 3,5 miliardi di Euro.