Sarà presentato nei prossimi giorni alla Procura del capoluogo emiliano, che indaga sullo scontro frontale fra il treno interregionale Verona-Bologna e il merci carico di putrelle di ferro, l’esposto del sindacato macchinisti Sma-Confsal, che chiede tra l’altro maggiore sicurezza sulla linea, l’impiego del doppio macchinista e denuncia nuovamente l’inadeguatezza del ‘Vacma’, l’apparecchiatura a pedale che rileva la presenza e la vigilanza del conducente del treno.
Il sindacato, che associa circa 3.000 macchinisti in Italia e duecento in Emilia-Romagna, chiede tra l’altro l’attivazione nel più breve tempo possibile del SCMT (Sistema di Controllo della Marcia del Treno), che comanda in automatico la frenatura
del treno, anche nel tratto tuttora a binario unico della Bologna-Verona.
“Il costo per l’attivazione di questo strumento é di 250.000 euro per chilometro di linea – spiega il segretario regionale del sindacato, Roberto Santi, che è anche
rappresentante nazionale del sindacato per la sicurezza – ma è un investimento indifferibile” e, fa notare, ad una spesa più contenuta rispetto all’introduzione del sistema Rsc (Ripetizione
segnali continua).
Sma chiede poi per maggiore sicurezza l’introduzione del doppio macchinista, sostituendo questa seconda figura professionale a quella del capotreno che attualmente affianca il macchinista con funzioni di aiuto su numerosi convogli; e ancora, diverse procedure di incrocio per i treni sulle linee a binario unico.
A questi punti, già delineati con l’assistenza legale dell’avvocato Marco Tirini, si aggiunge una quarta richiesta su cui in queste ore lo Sma sta raccogliendo elementi, quella cioé di approfondire gli aspetti legati al funzionamento del ‘Vacma’ sul
treno 2255 coinvolto nell’incidente. “E’ un sistema obsoleto – commenta Santi – che tra l’altro distoglie l’attenzione del macchinista da ciò che sta facendo”. Il ‘Vacma’ è un’apparecchiatura a pedale che deve essere premuto ogni 55 secondi quando il treno è in movimento. Se il pedale viene rilasciato
per un tempo superiore, dopo due secondi e mezzo si attiva un primo segnale acustico, e dopo altri 2,5 secondi interviene il dispositivo collegato al taglio della trazione e alla frenatura d’urgenza del convoglio. Secondo i sindacati questo sistema è
vecchio e di dubbia efficacia, “con effetti negativi sul lavoro e sulla salute del personale”, che si trova spesso a pigiarlo meccanicamente ogni 10 o 20 secondi. Dovrebbe insomma aiutare i macchinisti a restare svegli – dicono i rappresentanti sindacali
dei macchinisti – invece si rivela un elemento di distrazione.
Sulla presunta inefficacia del ‘Vacma’ era intervenuto appena un mese fa anche il capogruppo Prc nel Consiglio regionale dell’ Emilia-Romagna, Leonardo Masella, che portava a testimonianza il Coordinamento nazionale delle Asl, secondo cui il dispositivo “non migliora le condizioni di sicurezza ma accentua gli elementi di ripetitività e monotonia nel lavoro dei conduttori”. E lo stesso sindacato Sma a settembre aveva già inviato un esposto sulla sicurezza del ‘Vacma’ alla Procura di
Bologna; di quell’esposto si occupa il pm Paolo Giovagnoli, al quale sarà inviato entro la settimana anche il nuovo documento di denuncia, indirizzato il primis al magistrato titolare dell’inchiesta sul disastro di Crevalcore, Enrico Cieri, e al
Procuratore aggiunto Luigi Persico.
Mercoledì alle 9.30 i ferrovieri si riuniranno in assemblea alla stazione centrale di Bologna nella sala intitolata a Silver Sirotti, il ferroviere romagnolo morto nell’agosto ’74 nell’attentato al treno Italicus, per decidere iniziative di lotta,
ma anche di commemorazione delle vittime di Crevalcore. Intanto nella bacheca dei delegati sindacali di Bologna Centrale è comparso un foglietto dedicato a Vincenzo Debiase, 46 anni, il
macchinista imolese che era alla guida dell’interregionale ed è morto nel disastro: “Caro Vincenzo – si legge – questa volta è
toccato a te…”.