Grazie alle cellule staminali potrebbe essere più vicina la possibilità di produrre riserve di sangue per chiunque abbia bisogno di trasfusioni, azzerando la necessità di donatori, mai abbastanza per soddisfare le richieste.
Infatti per la prima volta, grazie ai lavori svolti presso la Assistance Publique, Hopitaux de Paris, all’Università di Parigi, partendo da cellule staminali umane sono stati prodotti globuli rossi del sangue in tutto simili a quelli naturali. La notizia è apparsa sulla rivista Nature Biotechnology.
Il ‘segreto’ di questo successo, ha riferito il coordinatore dei lavori Luc Douay in un intervento, sta nel terreno di crescita messo a punto nei suoi laboratori, rivelatosi ideale per indurre le staminali umane a produrre i globuli rossi più somiglianti a quelli naturali.
Le cellule ottenute, in copiosa quantità, rispecchiano in tutto le qualità dei globuli naturali anche quando sono iniettate nel sangue dei topolini. I globuli rossi sono cellule circolanti nel sangue attraverso cui tutti gli organi ricevono l’ossigeno. Sono cellule particolari perchè sono prive di nucleo, quindi di Dna, ovvero del codice genetico che in tutte le altre cellule serve a regolare ogni momento della loro vita. I globuli rossi, invece, che rimangono in vita alcuni mesi dal loro ingresso in scena, non ne hanno bisogno e al loro interno contengono solo riserve di emoglobina, la molecola che permette loro di trasportare ossigeno.
”Finora era stato solo possibile produrre grosse quantità di cellule eritroidi – ha ricordato Douay – senza la capacità di privarle del nucleo”, ovvero di compiere il passo finale verso la nascita dei globuli.
I ricercatori francesi ci sono riusciti usando le riserve di staminali umane dal midollo osseo, dal cordone ombelicale, dal sangue periferico.
”Il segreto del nostro passo avanti – ha proseguito l’esperto – è stato il modo di coltivare queste staminali”, ricostruendo in vitro l’ambiente che esse ‘respirano’ in vivo nel midollo osseo.
”La ricostruzione del microambiente ‘midollo osseo’ in vitro – ha sottolineato Douay – è stato il punto critico rispetto ai precedenti studi sia nostri che di altri laboratori del mondo”. Per ricostruire questo microambiente, ha spiegato lo studioso, il team ha aggiunto al terreno di crescita per le staminali le ‘cellule stromali’, che si trovano appunto nel midollo e un fattore di crescita, l’eritropoietina, che dà alle staminali l’ultimo comando per diventare globuli rossi a tutti gli effetti.
Oltre alla possibilità, offerta da questo metodo, di ottenere copiose quantità di globuli, ha spiegato Douay, il grande passo avanti sarebbe anche il fatto che, prendendo le staminali dallo stesso individuo che deve essere trasfuso, non ci sarebbero problemi immunologici quali possono incorrere con le donazioni.
”Noi pensiamo di iniziare sperimentazioni cliniche con queste cellule entro tre anni”, ha concluso Douay.
(Fonte: Ansa)