Ha perso il portafogli durante una serata ‘brava’ passata con gli amici e, forse per non dover raccontare in famiglia di essersi anche fermato in una zona frequentata da prostitute, ha preferito denunciare di essere stato rapinato. Il suo racconto però era inverosimile, al punto che alla fine i carabinieri cui aveva presentato la ‘denuncia’ l’hanno a loro volta denunciato per simulazione di
reato.
L’uomo, un operaio di 57 anni del reggiano, si è recato nottetempo dai carabinieri di Casalgrande per raccontare la sua disavventura. Ai carabinieri ha spiegato che tre sconosciuti, dopo averlo seguito in auto, lo avevano fermato sotto casa simulando un controllo di polizia per poi rapinarlo,
minacciandolo di sparargli con una pistola. I carabinieri però hanno subito notato la reticenza dell’uomo a fornire particolari utili ad identificare i rapinatori. Inoltre, non hanno potuto fare a meno di percepire nel racconto (più simile ad una
fiction che ad una denuncia di reato) alcune discrasie: l’uomo infatti era stato capace di indicare marca, colore e modello dell’auto dei suoi aggressori, ma, nonostante avesse avuto tempo
e modo di rilevarlo, non aveva segnato il numero della targa. Inoltre non era capace di descrivere i tre, che però a suo dire lo avevano aggredito a volto scoperto. Infine, è sembrato strano che invece di telefonare per chiedere aiuto il reggiano
avesse preferito recarsi in auto alla stazione.
Le contraddizioni del racconto hanno spinto i carabinieri a sentire uno dei compagni della notte ‘brava’ dell’operaio: questi ha spiegato di non aver visto nessuna vettura seguire la
macchina dell’amico. Inoltre i militari hanno scoperto che la serata del 57enne era terminata con una sosta nella zona della ‘Bruciata’, nel modenese, ritrovo abituale per prostitute e i
loro clienti. Così, intuendo che l’uomo potesse aver perso il portafogli in quella occasione e che non sapendo come spiegarlo in famiglia, avesse preferito raccontare di essere stato rapinato, l’hanno denunciato.