Il problema di Modena deve essere affrontato al piĆ¹ presto dal ministro Moratti. Lo chiedono la Provincia e i Comuni che ieri hanno presentato ai parlamentari modenesi un vero e proprio dossier sulle carenze di organico delle scuole: dalle materne alle superiori.
Sono oltre 500, infatti, i bambini modenesi che rischiano di non avere il servizio di scuola dāinfanzia per il prossimo anno scolastico, quando mancherĆ anche il cosiddetto ‘tempo lungo’ per 23 classi delle elementari e 60 delle medie, mentre alle superiori non si tenuto conto dellāaumento degli studenti (800 ragazzi, pari a 40 classi) e problemi sono segnalati anche per il sostegno ai disabili e per lāeducazione agli adulti.
Lāelenco delle carenze lo ha stilato il vicepresidente della Provincia Claudio Bergianti chiedendo ai parlamentari modenesi lāimpegno di fare pressioni affinchĆ© il problema modenese, comune anche ad altre realtĆ , possa essere risolto al piĆ¹ presto “togliendo le famiglia dallāincertezza e garantendo lāadeguamento delle risorse allāaumento di domanda di scolaritĆ , dando alla scuola quellāeffettiva prioritĆ che merita per il futuro del Paese”. Erano presenti allāincontro gli onorevoli Paola Manzini e Roberto Guerzoni, il responsabile nazionale scuola della Margherita Giovanni Manzini, in rappresentanza dellāonorevole Giulio Santagata.
Per le scuole dellāinfanzia lāorganico assegnato non consente di aprire le 21 nuove sezioni richieste dai Comuni per far fronte allāincremento della domanda di 505 bambini.
Nelle elementari e nelle medie, invece, ha spiegato Bergianti “non viene soddisfatta la richiesta delle famiglie di tempo scuola avendo bloccato gli organici alle dimensioni del tempo pieno e prolungato dellāanno precedente non dando risposta, in questo modo, allāincremento di richiesta di ‘tempo lungo’, quel tempo opzionale e facoltativo per le famiglie che lo stesso ministro ha ripetutamente e solennemente dichiarato essere dovere della scuola fornire, sulla base delle scelte delle famiglie”. Scelte che a Modena si traducono in 23 classi delle elementari (circa 575 alunni) e 60 delle medie (circa 1500 studenti) che rischiano di non avere il ‘tempo lungo’.
Per le superiori si denuncia la sottostima degli studenti di ben 800 unitĆ che renderebbe necessario prevedere 40 classi in piĆ¹, mentre la conferma del contingente di insegnanti di sostegno per lāintegrazione dei disabili non tiene conto dellāaumento degli alunni certificati: “PeggiorerĆ cosƬ ā ha affermato Bergianti – il rapporto tra insegnanti di sostegno e alunni disabili passando da 2,68 a 2,73, un rapporto che giĆ ĆØ assai peggiore della media nazionale (1,96)”.
Critiche anche per gli organici per i Centri territoriali permanenti per lāeducazione degli adulti che non consentono di soddisfare la crescente domanda in tutto il territorio provinciale: servirebbero due nuove sezioni, una a Nonantola e una nellāArea nord.