L’Accordo di Programma tra Comune e Azienda Usl e il progetto del nuovo ospedale di Baggiovara sono stati al centro dei lavori del Consiglio comunale di lunedì. L’aula del civico consesso ha ospitato infatti gli interventi dei vertici dell’Ausl e dell’Azienda Policlinico, del preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e del Rettore dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia.
Il sindaco Giuliano Barbolini aprendo il dibattito ha ricordato come il 15 dicembre prossimo l’ospedale verrà consegnato nel suo primo stralcio funzionale, mentre l’operatività piena del nosocomio avverrà entro il febbraio 2005 e l’anno successivo l’avranno le funzioni ora situate al Policlinico. “Baggiovara non ha dieci anni perché è stato pensato sul presente, è moderno, funzionale ed eccellente, con un grande comfort alberghiero e tecnologico, importante per tutto l’ambito provinciale – ha spiegato Barbolini – Abbiamo messo a disposizione il terreno e se non si arriverà alla prevista vendita degli immobili per finanziarlo metteremo a disposizione l’importo mancante: siamo in grado di garantire il rispetto degli accordi anche in sede regionale”.
Il Direttore generale dell’Azienda Usl di Modena Roberto Rubbiani ha ricordato dal canto suo le caratteristiche dell’intervento (366 miliardi di costi, 213 mila metri quadri di superficie, 630 posti letto, standard edili e organizzativi innovativi, proprietà e gestione interamente pubblica, 1550 posti auto) e come il nuovo nosocomio si inserisce all’interno del sistema sanitario modenese e con quali obiettivi: il Direttore del Presidio ospedaliero dell’Azienda Usl di Modena Stefano Cencetti ha invece ricordato nel dettaglio le caratteristiche del nuovo ospedale, le sua differenziazione funzionale in 5 macro aree (assistenziale, didattica-ricerca, alta tecnologia, alberghiera e di supporto), i tre progetti tecnologici che qui avranno sede (la presenza del laboratorio unico di analisi, l’informatizzazione e il sistema di digitalizzazione, informatizzazione e trasmissione delle immagini) a servizio della rete ospedaliera provinciale.
Il Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Gian Carlo Pellacani ha sottolineato che dalla firma dell’Accordo che a luglio ha individuato le diverse funzioni di Policlinico e Baggiovara l’Ateneo non è stato più contattato, ha auspicato la nascita di un Ausl unica per Modena, ha ricordato i tanti investimenti compiuti presso il Policlinico ribadendo la necessità di stabilire rapporti con le istituzioni sanitarie sul territorio per fare fruire a specializzandi e studenti le strutture, aprendo un tavolo di confronto politico dove l’Università possa svolgere un ruolo propositivo. “Difficile pensare di trasferire a Baggiovara didattica e ricerca – ha concluso – se non c’è un impegno chiaro sulla progettualità dell’attività universitaria”.
Giuseppe Torelli, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha dal canto suo ricordato che la chiusura di Sant’Agostino ed Estense creerà problemi di relazione con le aziende Policlinico e Usl: “solo una reale integrazione funzionale del Policlinico nella rete provinciale può evitare il rischio di depauperamento e di una diminuzione di assistenza sanitaria ai cittadini. A Baggiovara andranno 4 corsi di laurea breve e 5 scuole di specializzazione, 200-400 studenti, mentre in via del Pozzo – ha ricordato – resteranno le alte specializzazioni. Chiedo agli enti locali di aiutarci concretamente, definendo nuovi protocolli d’intesa tra Università e Regione sui finanziamenti e trovando spazi adeguati fin dall’apertura di Baggiovara per la ricerca e la didattica”.
Claudio Macchi, Direttore generale dell’Azienda Policlinico, ha poi ribadito come Baggiovara sia un’opportunità per la città e non solo, che la sua missione strategica può essere valorizzata e definire un Azienda ospedaliera compiuta. “Policlinico e Baggiovara sono due facce della stessa medaglia, in via del Pozzo ci saranno superfici più congrue alla didattica e alla ricerca, con un coinvolgimento diretto – ha spiegato – dell’Università, e presto ci sarà un vero e proprio Piano regolatore dell’ospedale con l’obiettivo del riordino delle attività di degenza ed assistenza. Abbiamo investito e investiremo ancora sul Policlinico”.