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Emilia R.: piano tutela acque

Un Piano per consumare meno acqua, ridurre gli sprechi e combattere l’inquinamento di fiumi e mare. Con l’obiettivo ambizioso di arrivare al 2016 con una “qualità ambientale buona” di tutte le acque superficiali e sotterranee, ma anche, di ridurre a quella data i consumi domestici dagli attuali 160 litri al giorno per abitante a 130.


E’ il Piano di tutela delle acque in Emilia-Romagna, di cui la Giunta regionale – prima in Italia – ha approvato nei giorni scorsi il documento preliminare e che ora passerà all’esame di Province, Comuni, Comunità montane e Autorità di Bacino per poi arrivare all’approvazione del Consiglio regionale entro la fine del 2004.
Il Piano emiliano-romagnolo, in linea con quanto previsto dalle direttive europee, si propone di tutelare la preziosa risorsa sia sotto il profilo della quantità che della qualità, e prevede il ricorso, accanto alle più tradizionali politiche infrastrutturali , anche a nuove politiche di conservazione e governo della domanda.
Risparmio, riciclo, lotta agli sprechi appaiono infatti alcuni dei campi di intervento privilegiati.

Con un’attenzione particolare ai mutamenti climatici che stanno interessando il pianeta. Negli ultimi cento anni infatti la temperatura è aumentata a livello globale di 0,5 gradi e le previsioni parlano di un ulteriore incremento compreso tra 1,4 e 5,8 gradi nei prossimi cento anni, con effetti importanti sull’andamento della piovosità e un aumento dell’intensità degli eventi estremi.

Attualmente in Emilia-Romagna il consumo di acqua è stimato intorno ai 2.125 milioni di metri cubi all’anno, il 66% dei quali in agricoltura, il 23% in campo civile e l’11% nell’industria. Proprio per ridurre il prelievo d’acqua ad uso agricolo, il Piano di tutela delle acque si propone tra l’altro di migliorare la pratiche di irrigazione dei campi, raggiungendo un’efficienza dell’85%.
















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