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Emilia R.: Cgil Cisl e Uil chiedono voto immigrati

Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna chiedono alla Regione di attivare il diritto di voto per gli immigrati alle elezioni regionali. Le segreterie dei sindacati hanno infatti inviato una lettera in tal senso al presidente della Giunta e ai gruppi consiliari.


”Riteniamo ormai maturo il tempo – si legge nella lettera unitaria – che la Regione si pronunci sul voto amministrativo agli immigrati attivando tale diritto per le elezioni regionali.
In questo modo si darebbe una risposta positiva ad oltre 200.000
suoi cittadini, tanti sono gli immigrati in possesso del permesso di soggiorno nella nostra regione, rispondendo anche alla richiesta che, in diverse occasioni, come sindacati confederali abbiamo fatto”.
”Il tema del diritto di voto amministrativo per gli immigrati – proseguono i sindacati – finalmente e’ al centro dell’ attenzione in tutta la sua ovvieta’: dei cittadini che vivono, lavorano e pagano le tasse in Italia devono poter votare per decidere insieme agli altri gli indirizzi della politica.
Ormai in gran parte d’ Europa gli immigrati votano alle elezioni amministrative, in alcuni casi da decenni; anche il Parlamento Europeo ha approvato un ordine del giorno in questo senso.
Diverse e importanti istituzioni locali, comunali e regionali, stanno decidendo di concedere questo voto, anche per aprire la strada ad una legge che lo renda obbligatorio in tutta Italia.
Ormai solo una parte del centro destra si oppone andando anche contro il senso comune della larga maggioranza degli italiani”.
I sindacati affermano che ”il diritto di voto e’ l’ assunzione piena di una cittadinanza, che permette agli immigrati di contribuire a migliorare la loro condizione parificandola a quella degli altri lavoratori e cittadini, contribuendo per questa via al rafforzamento dei diritti di tutti. Il diritto di voto – conclude la lettera – e’, anche, un passaggio fondamentale per contribuire a togliere di mezzo la legge Bossi-Fini che, lungi da garantire la regolarita’, sancisce un regime di vera e propria discriminazione”.
















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