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‘La fille mal gardee’ : prima nazionale a Modena

Con ‘La fille mal gardee’ si apre sabato sera la Stagione di Balletto del Teatro Comunale di Modena. In prima nazionale, il balletto di Douberval, con musica di Ferdinand Herold porta la nuova versione di Marc Ribaud e del prestigioso Balletto dell’Opera di Nizza. La musica dal vivo sara’ eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale in collaborazione con l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Elizabeth Cooper.


Appartenente al grande repertorio tradizionale, la ‘Fille mal gardee’ e’ un classico poco rappresentato in Italia. Il titolo, che risale al 1789 ad opera di Jean Dauberval, e’ stato rivisitato in chiave neoclassica da Marc Ribaud. Della Fille mal gardee, che si ricorda nelle celebri versioni di Ashton creata per il Royal Ballett di Londra e di Spoerli per il balletto di Zurigo, Ribaud da’ una nuova interpretazione ambientata in Provenza negli anni Cinquanta ma rispettosa del libretto originale. Di particolare interesse e di grande effetto anche le scene, ideate da Dirk Hofaker per il Teatro dell’ Opera dove la compagnia risiede.
‘La ragazza mal sorvegliata’ e’ un balletto prezioso e dai lasciti storici: e’ il piu’ antico rimasto in repertorio, il primo di ambientazione rurale con protagonisti contadini, e il solo dal timbro marcatamente comico. Alla sua unicita’ non sono estranei ne’ l’ anno ne’ il luogo che gli diedero la luce: il primo luglio di quel fatale 1789, a pochi giorni dalla presa della Bastiglia, sul palcoscenico del Grand Theatre di Bordeaux.
Abbandonati per la prima volta miti classici e settecentesche allegorie, rispecchiando il clima rivoluzionario, La Fille mal gardee metteva in scena per la prima volta, con un tempismo premonitore e quasi inquietante, il realismo e la quotidianita’ della vita di tutti i giorni. Anche se, al di la’ di rivoluzionarie intenzioni, sembra che al danzatore e coreografo Jean Dauberval l’ ispirazione per il libretto fosse venuta alla vista di una stampa dal titolo ‘Une jeune fille querellee par sa mere’: l’ incisione dall’ accento sottilmente libertino mostrava una giovane contadina gia’ un poco discinta davanti alla madre che la rimbrotta, mentre sullo sfondo del fienile un amante fugge con foga. E Dauberval aveva la maestria tecnica e la fantasia vivace per trasformare l’ istantaneo bozzettismo di una stampa in un ‘balletto d’azione’ o ‘pantomima’ nello stile dell’ epoca: sfondo ideale per i giochi amorosi dei giovani contadini Lise e Colas e per le burbere tresche della madre di lei, la vedova Simone (ruolo interpretato da un uomo ‘en travesti’), intenta a combinare un vantaggioso matrimonio tra la figlia e Alain, sciocco erede di un ricco proprietario terriero.
Elizabeth Cooper (prima donna a salire sul podio al Comunale) e’ stata assistente di grandi direttori quali Claudio Abbado, Colin Davies, Richard Bonynge, ed e’ stata invitata nel 1992 a dirigere l’ orchestra della Staatsoper di Berlino (‘Il lago dei cigni’). Nel 1996 ha raggiunto il successo definitivo in occasione delle ‘Nozze di Figaro’ alla guida dell’ Orchestra di Budapest.
















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