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Formula1: Ferrari imprendibile, ma Barrichello non parte

In Spagna come altrove, ‘hidalgo’ si nasce, non si diventa. Sotto gli occhi di re Juan Carlos Michael Schumacher ancora una volta ha dimostrato che
lui, nella formula 1, e’ ‘hidalgo’ nato: cavaliere di Spagna per la 4/a volta in carriera. Di rosso vestito, naturalmente.
Ancora una volta e’ la sua immagine a sovrastare tutte le altre nella domenica della formula 1.

Sul circuito di Barcellona il pilota della Ferrari, dopo aver conquistato la pole al sabato, ha vinto il gran premio la domenica con l’apparente semplicita’ di chi e’ abituato a fare cio’ che normalmente sa
fare: guidare. Nella sua vita in formula 1 su 166 gare gli e’ capitato di farlo, con oggi, 57 volte. Nessuno come lui.
Anche in Spagna primo da solo davanti a Juan Pablo Montoya e senza poter contare fin da subito sull’aiuto dello scudiero vincente. Rubens Barrichello infatti, che al contrario di Schumi
aveva dominato il warm up, nella gara di Barcellona non ha fatto neanche un metro. La sua F2002 non ha voluto saperne di partire:
ferma in griglia prima del ‘giro di formazione’, incapace di lasciarsi inserire la prima marcia. Per Barrichello, che partiva in prima fila e che sognava la vittoria, una domenica bestiale.
Per Schumi no. Da mettere nel cassetto dei ricordi belli, uno tra i tanti: partito per primo, e’ arrivato per primo. Due pit stop esemplari (al 26/o e al 47/o giro) e il traguardo. Dietro
di lui, Barrichello a parte, la lotta degli altri, tutti gli
altri. Che e’ stata vinta da Montoya, ottimo secondo anche se lontano 35” dal campione del mondo, mentre il compagno di squadra Ralf Schumacher, che per meta’ gara era rimasto saldamente in seconda posizione, al 30/mo giro ha commesso un
errore che gli e’ costato la gara: e’ andato lungo alla curva 9, ha danneggiato l’ala anteriore, e’ stato costretto a un pit stop non previsto durato 28”3 e addio punti. Alla fine per lui solo 11/mo, e fumo dal motore.
Sul terzo gradino del podio David Coulthard, partito dalla settima posizione e giunto a 42”. Un risultato insperato alla vigilia, visti i chiari di luna che stanno attraversando la McLaren, ma assolutamente meritato: lo scozzese, infatti, e’
stato anche protagonista di un bel sorpasso nei confronti di Button (Renault) che in quel momento era terzo.
La prestazione di Button, partito benissimo, rimasto addirittura terzo per alcuni giri, e poi crollato da meta’ gara in poi per finire ritirato a meno di 2 giri dal termine, e’ analoga a quella di Jarno Trulli, che anche in Spagna ha coltivato fino a 7 giri dalla fine la speranza di andare a punti. Invece, anche in questo caso, la sua macchina ha ceduto: era in 4/a posizione quando mancavano 6 giri, ma la sua Renault ha cominciato di colpo a girare lenta. Lo hanno passato tutti.
Si e’ ritirato quando mancava un giro. Consigliata per il pescarese una gita a Lourdes. Giornata invece trionfale per le due Sauber: rispettivamente quarta e quinta con Nick Heidfeld e Felipe Massa, per la seconda volta a punti in sole cinque gare,
nonostante i suoi 21 anni. Al sesto posto il primo punto mondiale della stagione per la Arrows di Heinz Harald Frentzen.
Ma dalla Spagna sale verso il mondo questa ineluttabile verita’: la nuova Ferrari F2002 e’ troppo forte per tutti. Non a caso Michael Schumacher, che pure e’ un hidalgo che guida il mondiale con 44 punti contro i 23 di Juan Pablo Montoya, dopo
aver tagliato il traguardo si e’ messo in equilibrio su un solo piede. Perche’? Per esibire agli occhi del mondo che con una macchina cosi’ uno come lui vince anche con una gamba sola.

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