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Preoccupazione di Cgil e Cisl per l’aggiudicazione dell’appalto delle biblioteche di Modena

Foto: Davide Gazzotti

I sindacati del terziario e della Funzione pubblica della CGIL, insieme alla Fisascat Cisl esprimono la massima preoccupazione per il risultato emerso dal bando di gara per l’affidamento dei servizi bibliotecari del Comune aderenti al Polo Bibliotecario modenese. Il risultato ha visto aggiudicarsi l’appalto a una società cooperativa che si è proposta con un abbattimento del costo del 14%.

I servizi delle biblioteche coinvolte (Delfini, Crocetta, Giardino, Rotonda, Poletti) contano oggi oltre i 40 lavoratori, inquadrati su doppio binario nei contratti nazionali del Multiservizi e delle Cooperative sociali e, nonostante le clausole sociali inserite nel capitolato e le garanzie offerte proprio dai contratti loro applicati, vivono in questi momenti grandi stati di preoccupazione per il loro futuro. Come si può, infatti, ridurre così tanto il costo di un servizio che, sulla carta, rimarrà invariato? Questo si chiedono le sigle sindacali che hanno già invitato i responsabili comunali ad una attenta valutazione della proposta ricevuta e che richiederanno un tavolo di confronto con ampio anticipo rispetto all’effettivo ingresso nell’appalto della nuova società.

“Il nostro timore è che in un appalto di servizi dove la stragrande maggioranza del costo è sul personale, l’impatto di un risparmio così forte possa ricadere sul livello occupazionale” dicono i sindacalisti Giada Catanoso della FP-CGIL Alessandro Santini della FILCAMS-CGIL e Patrice Zemo della FISASCAT CISL “con il tentativo di ridurre il personale o di intervenire sugli inquadramenti o sul monte ore contrattuale dei lavoratori impegnati nelle biblioteche”. I sindacati informano di aver già organizzato un’assemblea con i lavoratori, durante la quale faranno presente che non ci può essere alcuno spazio per derogare in peggio a quanto previsto dalla contrattazione e che vi è già una pronta disponibilità ad azioni di contrasto qualora, il nuovo appaltante, mettesse sul tavolo delle forzature per restringere i diritti di chi da anni si occupa dei servizi bibliotecari, con impegno e professionalità.

“Ma il problema di questa come di altre gare di appalto” continuano i sindacalisti, “non è solo il modo in cui si arriva a queste offerte, ma anche la possibilità di farcele arrivare. E’ il sistema complessivo che va rivisto, tenendo conto del fatto che anche l’offerta economicamente più vantaggiosa, se non è ben costruita si rivela di fatto un assegnazione al massimo ribasso, che non premia l’offerta tecnica migliore. Bisognerebbe iniziare a valutare da parte dei committenti, l’applicazione complessiva della circolare dell’ANAC che, per esempio, indica che si dovrebbe attribuire un punteggio limitato (vale a dire inferiore alla misura massima consentita, del 30%) alla componente prezzo quando si ritiene opportuno valorizzare gli elementi qualitativi dell’offerta o quando si vogliano scoraggiare ribassi eccessivi ritenuti difficilmente perseguibili dagli operatori economici, sopratutto in servizi come questo”. Per questo, ci dicono, il tentativo è oggi quello di salvaguardare il lavoro all’interno delle biblioteche ma l’impegno permanente della nostra Organizzazione è combattere il dilagare di queste pratiche al ribasso che finiscono sempre per colpire ed indebolire i lavoratori.
















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