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Sindacato infermieri Nursind Bologna, picco influenzale alle porte: “carichi di lavoro troppo stressanti”

Il sindacato delle professioni infermieristiche NURSIND è l’unica organizzazione sindacale a non aver firmato il contratto CCNL del comparto sanità, come invece hanno fatto CGIL, CISL, UIL, FIALS, FSI e NURSINGUP, considerandolo peggiorativo per la categoria. Una categoria importantissima, pilastro anche della Sanità bolognese, soprattutto in alcuni periodi delicati come quello dei picchi influenzali, giusto per fare un esempio di stringente attualità.

I motivi della scelta? Li spiega Antonella Rodigliano, segreteria provinciale NURSID Bologna: «Abbiamo preferito abbandonare il tavolo per non ledere i diritti dei lavoratori e continuare a rivendicarne la dignità dopo nove anni di blocco: vogliamo tutelare davvero tutti gli infermieri che ogni giorno garantiscono il diritto costituzionale alla salute, operano a contatto diretto con i malati in condizioni non sempre facili, con turni e reperibilità pesanti, per un compenso spesso non commisurato al lavoro svolto. Le Aziende devono essere più sensibili nei confronti della nostra categoria e l’invito che facciamo è quello al dialogo».

«Problematiche infermieristiche come le carenze di personale, turni e carichi di lavoro troppo pesanti, la reperibilità male retribuita, il precariato delle figure strategiche per il coordinamento: gli infermieri sono i pilastri della Sanità e questo non va dimenticato, tutelarli significa tutelare la salute di tutti. – spiega Rodigliano – Troppo spesso la professionalità dei nostri lavoratori viene sminuita ed è ciò che noi di Nursid vogliamo evitare continui ad accadere».

Per tutte queste ragioni Nursind ha ritenuto dunque di non sottoscrivere il contratto (come invece hanno fatto le altre sigle sindacali) visto che è stato chiaro fin da subito che avrebbe portato a una condizione peggiorativa per la categoria, con effetti negativi anche sulla qualità della prestazione dei lavoratori, che garantiscono ogni giorno il diritto costituzionale alla salute. Ma anche l’opinione pubblica va sensibilizzata su questi argomenti, che in alcuni casi, potrebbero addirittura indignare i cittadini visti i frequenti abusi: «Anche a Bologna, nonostante la buona fama del sistema sanitario emiliano-romagnolo, le problematiche sono molte ed è per questo che accogliamo tutti i lavoratori che hanno bisogno di supporto ribadendo il nostro impegno per la tutela degli infermieri» conclude Antonella Rodigliano.

Il picco di influenza stagionale è alle porte e ciò significa che anche quest’anno ci sarà un congestionamento dei pronto soccorso con un prevedibile scompenso del rapporto infermieri/pazienti che ricadrà inevitabilmente sugli utenti degli ospedali: «I tagli dei posti letto hanno già comportato e comporteranno anche quest’anno lo stazionamento in Pronto Soccorso dei pazienti che non possono essere dimessi – dice Antonella Rodigliano – in una condizione inadeguata per gli utenti e con un maggiore carico di lavoro sul personale infermieristico che sarà deputato all’assistenza dei pazienti stessi».

Continua la segretaria provinciale del NurSind «Per la situazione che si determinerà a seguito delle influenze stagionali, non sono stati predisposti appositi piani per le emergenze da parte delle Aziende Sanitarie bolognesi, con l’eccezione del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi che fronteggerà il grande numero dei pazienti facendo ricorso alla reperibilità degli infermieri della Medicina d’Urgenza e del Pronto Soccorso, ciò significa che gli infermieri saranno chiamati a dare piena disponibilità per tutto il periodo emergenziale (si calcola che il virus metterà a letto 5 milioni di italiani) sottostando a carichi di lavoro molto stressanti».

Osserva, infine, Antonella Rodigliano: «Si tenga conto che in Medicina d’Urgenza mancano cinque unità di personale infermieristico, quindi, su infermieri già affaticati dai turni ordinari, si carica anche la reperibilità. E Nursind teme che le carenze di personale conducano le Aziende, in questa situazione di congestionamento, a impedire le ferie natalizie degli infermieri: ciò che non va bene per gli infermieri e non va bene per il Servizio che richiede un personale sanitario che abbia potuto fruire del riposo necessario».
















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