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La Silicon Valley guarda all’Emilia-Romagna, il presidente Bonaccini in visita nelle sedi di Ambarella e Hewlett-Packard

“Vogliamo creare opportunità con le realtà più avanzate e innovative al mondo, per i nostri territori, le nostre imprese, quelle consolidate e le nuove, soprattutto di giovani, rafforzando le condizioni per crescita e nuova occupazione, oltre a sviluppare collaborazioni con la Regione e il nostro sistema della ricerca, dei Tecnopoli e dell’alta formazione”. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, incontra Fermi Wang, il Ceo di Ambarella, la società americana leader nella progettazione di sistemi di visione artificiale (computer vision), durante la sua visita nella sede del Gruppo a Santa Clara, in Silicon Valley, tappa della missione istituzionale della Regione in California.

Ambarella ha scelto di investire in Emilia-Romagna quando, nel 2015, ha acquisito VisLab, azienda spin-off dell’Università di Parma nella quale si sviluppano le supercar a guida autonoma che lo scorso febbraio ha inaugurato la nuova sede all’interno del Campus universitario della città ducale. Nella delegazione con il presidente Bonaccini – insieme ai rappresentanti di Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, il corso di laurea internazionale sull’automotive, le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi – anche il professor Alberto Boggi, fondatore di VisLab, oggi VisLab-Ambarella.

Fermi Wang ha ripercorso la storia di Ambarella, i vari step di sviluppo fino a raggiungere il core bussines sull’automotive, rimarcando l’importanza strategica di VisLab, start up che aveva esattamente le competenze che loro cercavano.

Bonaccini ha sottolineato il fatto che la scelta di un Gruppo come Albarella sia ricaduta sull’Emilia-Romagna, in particolare, in questo caso, sull’Università di Parma, una collaborazione che si può sviluppare ulteriormente, anche attraverso il ruolo della Regione stessa e la legge regionale sulla attrazione di investimenti, che ha già visto importanti soggetti stranieri come Eon, Philip Morris e IBM decidere di realizzare insediamenti produttivi in Emilia-Romagna. Anche grazie a un’azione di sistema ben rappresentata dalla composizione della delegazione – Regione, atenei, imprese -, “attori che collaborano per obiettivi comuni, sviluppo e ricerca, per una sfida che si vince attraverso l’innovazione”.

Lo stesso filo conduttore alla base di una seconda visita a un altro colosso della Silicon Valley: la Hewlett-Packard. L’azienda, tra i leader mondiali del settore informatico e del cosiddetto “high performance computing” (hpc) ha invitato per un confronto nella sede di Palo Alto il presidente Bonaccini, sempre nell’ambito della missione in California insieme a università e imprese.

HP che guarda all’Emilia-Romagna, puntando in particolare sullo sviluppo di applicazioni legate all’intelligenza artificiale, un fronte che ogni giorno riguarda sempre più da vicino la quotidianità dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni.

Obiettivo dell’incontro, a cui ha partecipato anche l’assessore Palma Costi, la ricerca di possibili ambiti di intervento, tra cui l’industria meccanica, la meccatronica, i servizi e, naturalmente, i Big data, settore in cui l’Emilia-Romagna – che garantisce circa il 70% della potenza di calcolo nazionale grazie ai centri di ricerca insediati sul territorio – è tra i leader internazionali.

Al termine dell’incontro, il presidente Bonaccini ha condiviso con i vertici di HP l’idea di rivedersi a Bologna per continuare il confronto sia per l’ambito manifatturiero che della pubblica amministrazione.
















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