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Truffa delle auto di lusso: 5 persone denunciate dai carabinieri reggiani

Effettuavano vendite “fantasma” “di auto di lusso che commercializzavano a prezzi convenienti, praticando corposi sconti anche nell’ordine di 10.000euro: una volta ottenuta la caparre per bloccare il mezzo e il saldo per la successiva vendita sono però spariti nel nulla. Numerose sarebbero le truffe compiute dai “soci” della concessionaria “fantasma” che vendevano a più clienti le poche auto esposte che ovviamente non venivano consegnate. A seguito delle indagini dei carabinieri di Cavriago, svolte in conseguenza alla denuncia anche di un reggiano incappato nella truffa, 5 persone (un 20enne trevigiano, un 44 vicentino, un 23enne trapanese, un 45enne romeno ed un 47enne rovigotto) sono state denunciate alla competente Autorità Giudiziaria per truffa in concorso.

Gli indagati avevano scelto la provincia di Treviso per creare la “concessionaria”: Bmw, Porsche e Audi, pochi gli automezzi esposti che tuttavia potevano essere toccati con mano nel caso qualcuno sospettasse che si trattasse di proposte di vendita farlocche, come di fatto poi è emerso. L’aggancio ai potenziali clienti avveniva attraverso noti siti specializzati di compravendita di auto. Ovviamente trattandosi di affari da decine di migliaia di euro, se gli acquirenti volevano toccare con mano bastava raggiungere la concessionaria, dove era possibile concludere l’affare in modo tradizionale. Ed era proprio qui che scattava la trappola, proponendo una offerta a cui non si poteva dire di no: sconti esorbitanti o prezzi assolutamente stracciati rispetti al reale valore di mercato. Le auto non avevano un solo acquirente: lo stesso mezzo veniva proposto a diversi clienti, ovviamente all’insaputa l’uno dell’altro ma ognuno contento di aver fatto un affarone. A questo punto si trattava di attendere la consegna: pronta arrivava la bella notizia in cui si chiedeva anche di saldare il resto dell’acquisto condizione necessaria per poter espelle tare tutte le pratiche. Le auto arrivavano dalla Germania, ed erano necessari parecchi passaggi per la loro re-immatricolazione. Parecchi passaggi, ovvero più giorni a disposizione da parte della banda per contattare tutti coloro che erano caduti nel raggiro.

In questo modo un cavriaghese è caduto nella trappola: per acquistare un’Audi S3 messa in vendita a 21.900 euro ha versato prima 1.900 euro per poi dopo aver visto la macchina in concessionaria ed averla provata versare 20.000 a saldo in attesa della consegna. L’epilogo è di facile intuizione: ad un certo punto sono incominciati gli immancabili ritardi dovuti alla burocrazia per ingannare il tempo, poi gli annunci di consegna concentrati tutti in un medesimo periodo. Quindi l’amara constatazione da parte del malcapitato reggiano che l’auto non c’era più come del resto anticipo e saldo versati. Materializzato di essere rimasto vittima di una truffa la vittima si è rivolta ai carabinieri di Cavriago denunciando l’accaduto.

Nel corso delle indagini i carabinieri di Cavriago oltre a ricostruire il “modus operandi” della banda hanno identificato i 5 responsabili che a vario titolo si sono resi responsabili del raggiro e che per questo motivo venivano denunciati per il reato di concorso in truffa. Con le stesse modalità gli stessi indagati hanno compiuto, nell’intero territorio nazionale, decine di truffe per un business del malaffare quantificato in svariate centinaia di migliaia di euro.
















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