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Nella Consulta turismo di Modena le strategie della Destinazione di Bologna e Modena

«Siamo pronti a mettere in campo progetti comuni tra Modena e Bologna senza sovrapposizioni per valorizzare al meglio le tante eccellenze che ci caratterizzano su food, motori e neve». Lo ha affermato Matteo Lepore, presidente della “Destinazione turistica” della Città metropolitana di Bologna, intervenendo, martedì 17 aprile, alla Consulta provinciale del turismo di Modena che si è svolta nella sede della Provincia.

Hanno partecipato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, Emanuele Burioni, direttore di Apt servizi, rappresentanti delle associazioni di categoria, operatori del settore turistico e amministratori locali.

Obiettivo dell’incontro avviare un confronto sulle strategie comuni della “Destinazione turistica” di Bologna città metropolitana, alla quale partecipa anche la Provincia di Modena con una convenzione sulla promozione comune dei prodotti legati a motori, enogastronomia, sport invernali e grandi eventi.

Nel suo intervento Lepore ha sottolineato che Bologna «crede fortemente nella collaborazione con Modena e siamo pronti a mettere in campo una comunicazione unica e materiale promozionale comune oltre a organizzare eventi pubblici per condividere questo rapporto che sono sicuro offrirà ottimi risultati».

Nel corso dell’incontro, oltre al punto sulla stagione invernale appena conclusa, è emerso che per le attività della Destinazione sono disponibili, nel 2018, risorse pari a oltre un milione di euro messe a disposizione dalla Regione, a cui si aggiungono 162 mila euro per il Piano turistico di promozione locale della Provincia di Modena e 400 mila per l’analogo Piano della Città metropolitana di Bologna.

La Regione, infatti, ha assegnato per il 2018 alle Destinazioni cinque milioni di euro per i programmi di promo-commercializzazione, più tre milioni per i Piani turistici di promozione locale (Ptpl); di queste risorse il 71 per cento vanno alla Destinazione turistica Romagna, 19 per cento alla Destinazione turistica Bologna con Modena, il 10 per cento alla Destinazione Emilia.

Nel suo intervento l’assessore regionale Corsini ha evidenziato il ruolo di traino di Bologna grazie all’aeroporto e all’alta velocità, «quindi Modena ha fatto bene a puntare su un rapporto solido con Bologna, si tratta di una scelta lungimirante con Modena e Bologna che stanno crescendo in termini turistici più di altre zone regionali. Ora però Modena dovrà dotarsi di un proprio strumento organizzativo, come Bologna ha da tempo, nel quale la componente privata dovrà assumere un ruolo fondamentale».

Anche per Muzzarelli «Modena deve ora costruire una organizzazione turistica per collaborare con efficacia con Bologna, valorizzando le eccellenze comuni e l’internazionalizzazione che deve essere guidata da Apt servizi, senza sovrapposizioni. Abbiamo condiviso questa sfida con tutti i soggetti che punta ad garantire un maggiore un respiro anche sui mercati esteri delle diverse eccellenze comuni».

 

Nel corso della discussione tutti i componenti della Consulta hanno espresso un giudizio positivo sulla scelta di collaborare tra Bologna e Modena, tra questi Franco Bontempi di Confcommercio che ha sollecitato il sostegno alla riqualificazione delle strutture ricettive, Marco Poletti di Cna, Gabriella Gibertini delle Terme della Salvarola, in rappresentanza anche della Camera di commercio di Modena, il sindaco di Maranello Massimiliano Morini e di Spilamberto Umberto Costantini, Stefania Grenzi dell’Unione del Sorbara e Andrea Lombardi dell’Unione del distretto ceramico..

Rudi Accorsi, infine, in rappresentanza dell’Unione dei Comuni dell’area nord, ha sottolineato la necessità di valorizzare il turismo legato alle ciclovie.

Le “Destinazioni turistiche”, previste dalla legge regionale 4 del 2016 sono nuovi organismi di gestione delle attività di promozione e marketing territoriale; fanno riferimento a tre ambiti territoriali, costituiti dalle province della Romagna e Ferrara; dalle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza e dalla Città Metropolitana di Bologna in collaborazione con Modena.

NELL’INCONTRO IL PUNTO SULLA NEVE: “STAGIONE RECORD”, INCASSI OLTRE I SEI MILIONI DI EURO

La stagione turistica invernale sul comprensorio sciistico del Cimone si è chiusa con un incasso totale superiore ai sei milioni e 200 mila euro, oltre il 30 per cento in più rispetto alle media di questi ultimi dieci anni.

Complessivamente i giorni di apertura sono stati 148 dal 18 novembre dello scorso anno al 15 aprile scorso; la stagione record ha potuto contare su precipitazioni nevose abbondanti hanno superato i sei metri e mezzo.

Per quanto riguarda gli skipass venduti, il cinque per cento è stato stagionale, 46 per cento, 26 per cento feriali e 23 per cento durante le feste natalizie.

Il bilancio della stagione è emerso nel corso dell’incontro nella sede della Provincia della Consulta provinciale del turismo che si è svolto martedì 17 aprile.

Nel corso dell’incontro Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, ha sottolineato che «una stagione così importante e positiva dal punto di vista dei numeri deve stimolare a investire ancora di più sull’innovazione e la qualità degli impianti, perché il turismo invernale rappresenta è una componente fondamentale dell’economia complessiva di tutta la montagna. Occorre anche disegnare una nuova strategia per l’Appennino per contrastare l’abbandono di intere aree che sono stupende dal punto di vista naturale e che dobbiamo valorizzare».

Leandro Bonucchi, presidente dell’Unione del Frignano ha parlato di «stagione straordinaria che deve darci fiducia ed entusiasmo per il futuro. Ora occorre prolungare la stagione turistica con nuovi progetti e il rapporto con Bologna può offrire nuove opportunità», un giudizio condiviso anche da Alessandro Tebaldi di Valli del Cimone.
















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