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Morto a 91 anni Otello Montanari

E’ morto a 91 anni Otello Montanari. Il decesso nella notte nella sua abitazione cittadina. Partigiano, deputato e dirigente del Partito Comunista, la sua parabola è indissolubilmente legata alla lettera pubblicata dal Resto del Carlino di Reggio nell’agosto del 1990, con cui chiedeva la riapertura di un confronto aperto su alcuni omicidi del dopoguerra in terra emiliana, perpetrati da ex partigiani nel cosiddetto ‘triangolo della morte’. Da quel dibattito pubblico emersero testimonianze decisive.

 

La camera ardente dell’onorevole Otello Montanari viene allestita, a cura del Comune di Reggio Emilia, nel Museo del Tricolore, in piazza Casotti 1.

Coloro che vorranno fare visita alla salma possono farlo dalle ore 16 alle 19 di questo pomeriggio e dalle 9 alle 13.30 di domani mattina.

Alle ore 14 di domani la salma verrà traslata presso il cimitero di San Maurizio, dove si svolgerà la sepoltura.

 

IL CORDOGLIO DEL SINDACO LUCA VECCHI 

“Otello Montanari ci ha lasciato a pochi giorni dal 25 Aprile, nell’anno 70° dall’entrata in vigore della nostra Costituzione e nell’80° anniversario delle leggi razziali, abominio di quel fascismo che la Resistenza, in cui egli ha combattuto, e la Repubblica, che egli ha rappresentato in Parlamento, hanno spazzato via con coraggio, speranza, illuminato spirito democratico, sacrifici personali e collettivi.

Resistenza, ovvero secondo Risorgimento italiano, Repubblica, Costituzione: quattro ideali, quattro fatti storici e attualizzati ogni giorno, riuniti sotto un unico simbolo, il Tricolore. In questi elementi sembra esserci la sintesi delle ragioni di vita dell’onorevole Montanari, che la sua città, culla della Bandiera nazionale, oggi piange e ricorda con gratitudine.

E’ stato partigiano, ferito in combattimento, deputato del Partito comunista, consigliere comunale, dirigente politico, storico. Da lui e dalla sua generazione abbiamo ricevuto un patrimonio inestimabile e inalienabile: la libertà, la Costituzione e la democrazia che essi hanno conquistato e ci hanno consegnato come testimone.

A lui si deve il ‘Chi sa parli!’, campagna che ha unito aspirazioni di verità e giustizia alla lotta per la libertà, che in lui non si sono mai spente. La sua franchezza determinata e la sua dialettica risoluta hanno generato anche contrasti dolorosi, ma non hanno impedito a Otello Montanari di divenire nel tempo riferimento unificante di una storia comune. Una tensione all’unità, che Otello ha espresso anche nella ‘riscoperta’ del Tricolore.

A lui si deve la riproposizione alla coscienza civica e politica del Primo Tricolore, un percorso che Otello ha intrapreso con la sua Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore e che ha portato, possiamo ben dirlo, anche grazie alla sua convinzione e determinazione, all’istituzione della Giornata nazionale della Bandiera, la festa del 7 Gennaio, promossa dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Una festa che si svolge ogni anno Reggio Emilia, che onora profondamente la nostra comunità e contribuisce alla consapevolezza e alla crescita civica degli italiani.

Di Otello ricordiamo l’intelligenza intuitiva, la tenacia e la forza: bastava osservarne la postura e ascoltarlo qualche istante per comprenderne la tempra. Ricordiamo il suo coraggio, a costo della sofferenza. Ricordiamo la militanza delle idee e la dedizione per la storia non solo quale disciplina di ricerca, ma anche passione civile e alimento attuale e reale dell’esistenza di ciascuno e di tutti. Mai domito, a tratti ruvido e schietto nei modi, sapeva essere affettuoso e amico. E sapeva essere uomo di dialogo, fin dalla giovinezza aveva compreso l’importanza del confronto e del legame genuino, quando fu tra i primi nel dopoguerra ad avviare e radicare un dialogo aperto e serrato anche con i cattolici.

Nell’esprimere il nostro cordoglio ai familiari, con particolare riguardo alla figlia Laura dirigente del nostro Comune, di Otello Montanari portiamo con noi queste immagini, questi ricordi e gli stimoli che egli continua a trasmetterci con il suo pensiero, con l’eco inconfondibile della sua voce”.
















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