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Licenziata per due ore di assenza, Sgp dovrà risarcirla. No al reintegro

SGP dovrà risarcire una collaboratrice, licenziata perché per due ore si era allontanata senza permesso dal suo ufficio. L’impiegata non sarà però reintegrata. La vicenda – riportata da Il Resto del Carlino –  risale all’estate del 2016 quando con missiva veniva contestata alla donna l’assenza dall’ufficio dalle 15.20 fino alle 17.01, ora del rientro per timbrare il cartellino in uscita.

Nella lettera si faceva riferimento “a falsa timbratura con un tentativo di frode all’azienda” un avvenimento “tale da aver fatto venire meno il rapporto di lavoro fiduciario”. La conseguenza è stata il provvedimento di «licenziamento per giusta causa». La dipendente ha ammesso l’allontanamento, spiegando che si era trattato di un malore per aver appreso una brutta notizia di carattere personale.

In pratica il giudice del Tribunale di Modena ha valutato che il grado di violazione (accertato che la dipendente ha avvertito realmente un malore nel momento dell’allontanamento) non era tale da giustificare il licenziamento. Secondo l’ordinanza si poteva comminare “una privazione della retribuzione fino a un massimo di dieci giorni”.

Il Tribunale ha dunque ritenuto “certamente addebitabile alla lavoratrice di non avere, una volta superata la fase critica, giustificato l’assenza con un certificato medico e anzi alla cessazione dell’orario di lavoro di avere fatto rientro momentaneo presso la sede dell’ufficio per timbrare in uscita il cartellino; l’allontanamento iniziale non appare programmato e tantomeno dolosamente posto in essere con finalità truffaldine, o premeditato”.

Sgp dovrà ora risarcire la dipendente con diverse mensilità ma, come sentenziato dal giudice, l’impiegata non sarà reintegrata nel suo posto di lavoro.

 
















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