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Lapam Zona Frignano: “La fiscalità locale tenga conto della stagionalità e incentivi il turismo”

Una chiara indicazione alla politica locale su come sostenere la filiera turistica: inserire nei regolamenti delle imposte locali soprattutto la Tari (la tassa sui rifiuti) un correttivo che tenga conto dell’effetto di stagionalità per il settore ricettivo. Si tratterebbe di un interessante passo avanti per una seria e concreta promozione della filiera turistica dell’Appennino anche mediante la leva fiscale da parte dei Comuni.

“In questo momento le imprese pagano la Tari fondamentalmente in base alla natura tipologia dell’attività svolta e della superficie utile dell’esercizio – esordisce Romana Pollacci segretaria Zona del Frignano Lapam Confartigianato – e questo ha un senso in linea di principio, ma nella pratica ci sono diversi effetti distorsivi che penalizzano il settore turistico. A causa della stagionalità, infatti, la stragrande maggioranza di alberghi, ristoranti, affittacamere funzionano a pieno regime cinque o sei mesi l’anno, mentre per il rimanente semestre lavorano su numeri molto contenuti. La proposta è semplice e tecnicamente fattibile – prosegue la Pollacci –: inserire un correttivo nell’applicazione della Tari ai settori della filiera turistica che permetta una ponderazione calcolata sulla base delle presenze turistiche rilevate nell’anno precedente”.

“Si tratterebbe – interviene il presidente Lapam Confartigianato della Zona del Frignano, Marino Vignudini – di uno sforzo perfettamente compatibile con i bilanci comunali, che introdurrebbe criteri di maggiore equità nel carico tributario, e che supporterebbe il turismo locale. Le imprese pagano cifre spropositate sui rifiuti, come se ad aprile e dicembre avessero gli stessi occupanti nelle camere. Molti regolamenti in questo momento includono la possibilità di pagare l’imposta parametrata su un solo semestre ma a patto di tenere chiusa l’attività per il periodo corrispondente. E’ esattamente il contrario di quel che dovrebbe essere; invece di incentivare le imprese a stare chiuse, gli enti locali dovrebbero essere i primi a portare avanti un fisco giusto che faccia pagare alle imprese i rifiuti in base a quanti ne vengono effettivamente da loro prodotti, e che incentivi le attività a stare aperte anche nei periodi di bassa stagione. Certo – conclude il presidente Lapam Zona del Frignano – questa è solo una delle leve possibili e probabilmente neppure la più impattante nel lungo periodo, ma sarebbe comunque un segnale di attenzione al mondo delle imprese. La modifica al regolamento della Tari può essere fatta con una semplice delibera comunale, e i dati in merito all’occupazione delle camere e degli arrivi e presenze divisi per singolo comune sono già di dominio pubblico”.
















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