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Brasimone: Merola e Nardella scrivono a Gentiloni per sostenere il progetto

Dopo la visita di lunedì del viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova al Centro di ricerche Enea del Brasimone, oggi si registra un altro passaggio importante nel percorso di sostegno alla candidatura per la realizzazione dell’infrastruttura di ricerca denominata DTT (Divertor Tokamak Test).

I sindaci delle Città metropolitane di Bologna e Firenze, Virginio Merola e Dario Nardella, hanno infatti firmato congiuntamente una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni di sostegno al Brasimone che fisicamente è posizionato in maniera baricentrica fra i capoluoghi delle città metropolitane di Bologna e Firenze, sul confine fra Emilia-Romagna e Toscana.

La realizzazione di questo progetto – scrivono i due sindaci – “è una opportunità unica per ospitare in Italia un esperimento internazionale, che integra ricerche di fisica e tecnologia, e che si configura come anello di congiunzione scientifico determinante per la progettazione e costruzione del vero impianto per la produzione di energia”.

Si tratta di “un investimento di grande impatto, stimato intorno ai 500 milioni di euro, con importanti contributi e finanziamenti europei ma che trova la sua ragione nelle ampie ed importanti ricadute scientifiche, industriali ed occupazionali dell’infrastruttura”.

“Nelle more dell’avvio da parte di ENEA di una selezione pubblica per la ricerca di un’area idonea per tale realizzazione – proseguono Merola e Nardella – riteniamo di richiamare l’attenzione del Governo sulle molteplici potenzialità del Centro Ricerche del Brasimone, nel Comune di Camugnano, nel territorio della Città metropolitana di Bologna.

Tale area, realizzata nel passato per ospitare impianti di ricerca sul nucleare da fissione, è di proprietà ENEA ed ha subìto un prolungato processo di riconversione che ne ha fatto un centro di ricerca di eccellenza nel settore delle tecnologie e dei materiali per l’uso in campo energetico.

Riteniamo importante l’attenzione del Governo perché al di là di requisiti tecnici di accessibilità e sicurezza, che per stessa scelta originaria il Brasiamone non può non possedere, vi sono criteri importanti di carattere generale che attengono al valore nazionale di tale scelta.

Il Centro di Ricerca ha forti relazioni con il sistema universitario e formativo delle due regioni, che vanta assolute eccellenze nazionali e ciò può essere la base di una ancora maggiore integrazione e sinergia.

La sua localizzazione in aree montane ne fa un sito particolarmente adatto per tale tipo di investimento pubblico, che non può non essere volto a favorire la coesione territoriale e lo sviluppo socio economico del territorio anche nelle aree più interne.

Gode della vicinanza di un consistente tessuto industriale nelle due regioni, e più in generale nel nord del Paese, la cui vivacità è nota e può essere messa al servizio di tale esperienza traendone reciproco giovamento.

Infine la localizzazione del DTT presso Brasimone oltre a corrispondere appieno ai forti criteri tecnici e sociali menzionati costituirebbe la giusta valorizzazione di un ingente patrimonio pubblico oggi ampiamente sottoutilizzato”.
















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