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Natale 2017, Confesercenti Modena: andamento vendite per ora stabile. Incideranno i prossimi fine settimana pre-festività

È un andamento stabile quello che sta caratterizzando gli acquisti di Natale 2017. Non manca qualche leggero incremento degli affari nell’abbigliamento di alta qualità – generalmente capi invernali – nelle profumerie, come pure nella richiesta di alta bigiotteria. Cala l’acquisto di smartphone e di prodotti alimentari dal costo medio basso, mentre ad essere ricercati sono i cibi di qualità elevata. A rilevarlo è l’Osservatorio di Confesercenti Modena che, da un monitoraggio di circa un centinaio di imprese, tra attività del commercio e pubblici esercizi dei principali centri del territorio, ha tracciato dopo due fine settimana di dicembre, un primo bilancio sull’andamento degli affari. Quello che emerge, oltre alla stabilità, è l’attesa per i prossimi due fine settimana che precedono le festività, decisivi per il bilancio finale. Dopo che quello appena trascorso dell’8 dicembre – complice il ponte e molte partenze – si è caratterizzato per un po’ di fiacca nelle vendite in tutti gli ambiti.

L’ANALISI. 10 i settori considerati nel corso della rilevazione, mentre circa 100 sono state le imprese poste sotto osservazione a partire dall’1 dicembre ad oggi. Una certa stabilità nelle vendite è stata dichiarata dal 52% degli operatori, mentre il 23% non ha avuto problemi ad evidenziare un incremento del volume degli affari. Stessa percentuale quelli che segnalano una flessione delle vendite, mentre un 2% ha preferito ancora non esprimersi.

L’ANDAMENTO DEI SETTORI

Abbigliamento. Dopo 10 giorni è la stabilità negli affari a prevalere degli affari. Maglioni e felpe restano un dono utile – dato il freddo – da regalare e regalarsi come pure guanti accessori di vario tipo (guanti, sciarpe, calze e cinture. Bene anche piumini e intimo (pigiami). Decisamente in calo i capi spalla sui cui ha già inciso il “Black Friday” (successo anche quest’anno ben oltre le aspettative), per i quali si attendono i saldi di fine stagione. Anche l’acquisto di calzature risulta in diminuzione. C’è comunque attesa per le settimane successive e per il week-end che precede le festività. In lieve crescita, rispetto allo scorso anno per ora, la vendita di capi di qualità medio alta e dai costi un po’ più sostenuti.

Profumeria. Trend nel segno della stabilità, ma con incrementi, in taluni casi anche del 10%. Tra le richieste maggiori: profumi di marca e di nicchia, fragranze innovative e originali, creme cura corpo e per i capelli. Meno vendite per i prodotti più commerciali, causa la maggiore concorrenza. Stabile anche la vendita di confezioni regalo economiche.

Elettronica di consumo. Alla stabilità dello scorso anno, segue al momento una flessione significativa delle vendite di oltre il 5%. Il conto più salato è pagato da smartphone e tablet, causa la (forte) concorrenza delle vendite online e della GDO. Stabile invece quella di pc portatili, per la necessità di consulenza maggiore al momento dell’acquisto oltre che di un eventuale servizio post vendita.

Libri. Come i precedenti, anche se questo settore mostra qualche segno più. A dimostrazione che il libro rimane tra preferiti e graditi. Tra i volumi più scelti i libri di carattere umoristico, le novità e quelli per ragazzi. Flessione accentuata invece per libri costosi e lettori digitali.

Giocattoli. Vendite anche in questo settore stabili. In ripresa costruzioni, bambole e peluches. Da segnalare invece per ora il successo, dei droni: non una novità, ma al centro delle richieste di molti ragazzi già a partire dalle ultime classi delle scuole elementari.

Gioiellerie. In questo primo periodo di vendite natalizie le imprese del campione segnalano un andamento sulla scia della stabilità. Forte la richiesta dei prodotti di alta bigiotteria, grazie anche al traino di note marche che si stanno sempre più affermando, come del resto di articoli da regalo, gioielli compresi in argento. Molto bassa per contro la richiesta di oggetti costosi.

Alimentare. Facendo la dovuta precisazione che il bilancio in questo settore si chiuderà il 9 gennaio e che ad oggi la rilevazione riguarda soprattutto l’acquisto di prodotti che diventano strenne a tutti gli effetti, l’andamento, rispetto al 2016 risulta al momento altalenante. Mentre c’è chi segnala già lievi aumenti (5% e oltre), è la stabilità a predominare, mentre c’è chi accusa flessioni – anche del 4% – causa la concorrenza della GDO. Tra i prodotti richiesti, i tipici della nostra tradizione: parmigiano reggiano, aceto balsamico, lambrusco ed anche zampone e cotechino. Forte poi l’interesse e le prenotazioni per la pasta fatta artigianalmente, in particolare tortellini.

Media distribuzione. Andamento stabile anche in questo caso. Ad essere preferita è l’alta qualità dei prodotti alimentari – pandori, panettoni, cotechini e zamponi – al posto della quantità, discapito di prodotti dal costo medio. Stesso discorso per il banco della gastronomia e della frutta e verdura. Cala l’acquisto di pesce e prodotti ittici in generale – crollo del 50% in un supermercato del quartiere Madonninna a Modena Città – come pure dei vini costosi italiani e stranieri. Anche in questo caso però si tratta di dati parziali.

Ristoranti. Come per l’ambito alimentare per gli esercizi della ristorazione vale la medesima premessa. Ad oggi comunque molti esercenti intervistati si sono mostrati soddisfatti dell’andamento di questo periodo. Aumentano pranzi e cene nei giorni festivi e prefestivi (tra amici e famigliari) e sono stabili con tendenza all’incremento rispetto all’anno passato, le cene natalizie aziendali e le prenotazioni a riguardo. Menù generalmente quello della tradizione e la pizza, meno portate a base di pesce.

“Si tratta di un primo bilancio – sostiene Mauro Rossi, presidente di Confesercenti Modena e ancora molto parziale. L’auspicio è che possa consolidarsi anche con qualche incremento più sostenuto. I segnali cautamente ottimistici che si registrano tra i consumatori per il prossimo Natale ci portano a nutrire qualche speranza in più per le feste. E questo perché, la situazione non è del tutto rosea. Come anche certificato dall’Istat, i consumi hanno subito negli ultimi periodi uno stop rilevante. Dopo il rimbalzo positivo di settembre, ad ottobre le vendite, a livello nazionale, sono calate, registrando la peggiore frenata dell’anno. Nei primi 10 mesi infatti, nonostante la bassa inflazione, la dinamica è rimasta negativa anche in volume (-0,7%), la ripresa al momento è intercettata solo dalle aziende che esportano, mentre continua a rimanere al palo la domanda interna. Lo scenario generale rimane comunque preoccupante, soprattutto per gli esercizi di vicinato. E senza un Natale positivo che riesca ad invertire la tendenza, sarà difficile che il 2017 del commercio si chiuda in attivo.”
















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