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San Polo d’Enza: scacco alla banda dell’oro rosso

Dalla base operativa ubicata in un’abitazione della frazione Cella di Reggio Emilia partivano le incursioni notturne ai danni di aziende delle province di Reggio Emilia e Mantova che subivano ingenti furti di rame. A scoprirlo i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza che l’altra notte al culmine di un servizio di pedinamento con l’accusa di furto aggravato in concorso hanno arrestato i romeni L.A.B. 21enne e I.A.I. 23enne entrambi ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.

I due sono anche accusati di ricettazione in quanto successivamente al loro fermo la perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione dei due ha portato al rinvenimento di svariati beni (computer, macchine fotografiche, navigatori, orologi,  smartphone e attrezzatura edile varia) di provenienza furtiva di cui parte (un computer, un iphone e un navigatore) rubati il 19.11.2017 ai danni di un’azienda di Bagnolo in Piano. Nessuna particolare attività di indagine si è resa necessaria in quanto alla base dell’individuazione della base vi sono l’osmosi informativa tra i reparti dell’arma e l’attività di controllo del territorio. La segnalazione proveniente dall’Arma di Luzzara circa a presenza di un furgone nei pressi d un’azienda che aveva subito un furto di rame congiunta al fatto che tale furgone alcuni giorni prima era stato controllato dai carabinieri di San Polo d’Enza che quindi sapevano chi erano gli utilizzatori, ha spinto i militari sampolesi a spostarsi a Reggio Emilia per svolgere un servizio di osservazione presso l’abitazione dei due rumeni in modo tale da controllare i loro spostamenti notturni. Nella tarda serata del 30 novembre i militari notato il movimento del furgone lo pedivano fino al comune di Gonzaga dove raggiungevano un’area artigianale del comune. Proprio in quella zona aveva sede un’azienda che a novembre aveva subito furti di cavi elettrici di rame per un valore complessivo di 240.000 euro. Una coincidenza che induceva i militari ad attendere in zona defilata il furgone che dopo alcune ore transitava venendo nuovamente inseguito sino a Novellara dove grazie anche al supporto dei carabinieri di Novellara i militari di San polo d’Enza procedevano a fermarlo accertando che all’itero risultavano essere presenti cavi elettrici in rame i cui successivi accertamenti consentivano ricondurli a un’azienda in liquidazione di Gonzaga da dove erano stati rubati.

A bordo del furgone i carabinieri identificavano i due cittadini rumeni che alla luce della flagranza del reato di furto aggravato venivano arresati. La tonnellata e mezzo di rame in cavi elettrici del valore di 40.000 euro veniva quindi sequestrata per la successiva restituzione all’azienda mantovana derubata. L’arresto non poneva fine agli accertamenti dei carabinieri che durante la perquisizione  domiciliare nell’abitazione di Reggio Emilia occupata dagli arrestati rinvenivano svariata merce per un valore di oltre 50.000 euro (computer, macchine fotografiche, navigatori, orologi,  smartphone e attrezzatura edile varia). Tra i vari beni anche un computer, un navigatore e un iphone rubati lo scorso 19novembrea un’azienda di Bagnolo in Piano. La restante refurtiva è stata recuperata inattesa di essere restituita. Per questo motivo i carabinieri di San Polo d’Enza invitano eventuali imprenditori derubati tra le province di Reggio Emilia e Mantova a recarsi denuncia alla mano presso quel comando per le operazioni di riconoscimento e restituzione della merce recuperata. I due arrestati questa mattina compariranno davanti al Tribunale di Reggio Emilia. Sono in corso le dovute indagini per accertare la responsabilità dei due romeni, come so sospetta, in analoghi furti di rame compiuti ad aziende delle province di Reggio Emilia e Mantova.
















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