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Dopo il settimo ottobre più caldo dal 1830, arrivano finalmente “belle giornate piovose”

Ancora un mese di “nuova normalità” e di marcata siccità: questa la sintesi del mese di ottobre per quanto riguarda il modenese e il reggiano. L’analisi dell’andamento meteo del mese che ci siamo lasciati alle spalle è stata condotta dall’Osservatorio Geofisico del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore.

La temperatura media rilevata a Modena città, nella stazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale, è stata di 16.6°C con precipitazioni totali per 4.7 mm. Sono valori che statisticamente fanno di ottobre 2017 il 7° più caldo e il 5° più asciutto e siccitoso dal 1830 a oggi.

“L’anomalia termica – commenta l’esperto Luca Lombroso – non sorprende ed è ormai una vera e propria normalità degli ultimi anni”. La temperatura media climatologica trentennale di riferimento 1981-2010 sarebbe di 15°C. Nel precedente periodo 1961-1990 ottobre era più fresco, con 14.5°C, mentre nel primo periodo del XXI secolo, 2001-2016, il valore è già salito a 15.7°C. Fino al 2000, solo nel 1988 ottobre con 16.7°C fu leggermente più caldo di quello attuale, poi ecco nel 2001 l’ottobre più caldo per ora imbattuto, con 17.9°C, e diversi altri anni con ottobre mite, in particolare nel 2004, 2006, 2014. Nel XXI secolo troviamo anche un paio di anni con ottobre per opposto fresco, nel 2003 con 13.4°C e 2010 con 14.0°C. Per la cronache e per i curiosi di statistiche l’ottobre più freddo risale al 1881 con 9.9°C.

“Sorprende invece – continua la sua analisi Luca Lombroso – l’inasprirsi della siccità, anziché l’arrivo delle piogge autunnali. Ottobre non solo non dovrebbe essere siccitoso, ma per opposto dovrebbe vedere piogge anche consistenti. Climaticamente dovrebbe essere, per il nostro territorio il “mese delle piogge”. Infatti  la media delle precipitazioni attese per il mese normalmente più piovoso dell’anno avrebbe dovuto essere di 88.6 mm. L’ultima volta che ottobre è stato così avaro di pioggia fu nel 1969 con appena 0.8 mm, quindi il 1968 (2.8 mm), 1924 (0.5),  1877 (3.7 mm) e 1834 (1.8 mm).

Dall’inizio del 2017 il pluviometro sul torrione di palazzo Ducale a Modena ha raccolto soli 320.1 mm, anziché i 541.5 mm attesi secondo il valore climatologico 1981-2010. “La siccità in corso – fa sapere il meteorologo Luca Lombroso – è simile a quella del 2012 in cui i primi 10 mesi contarono 315 mm, e più indietro del 1983, 1968, 1946, 1932, 1926, 1908, 1888, 1834. Quest’ultimo, il 1834, è a tutt’oggi l’anno più siccitoso, sia riguardo i primi 10 mesi (247.1 mm) dell’anno, sia con soli 305.4 mm come anno intero”.

La siccità è stata piuttosto uniforme su tutto il territorio. Le altre stazioni dell’Osservatorio Geofisico universitario di Unimore evidenziano una temperatura media di 15°C sia a Modena Campus DIEF, nella periferia della città, che a Reggio Emilia presso il Campus universitario San Lazzaro, con precipitazioni rispettivamente di 7.6 mm e di 6.5 mm.

Previsione. “Le attuali giornate, ancora miti per la stagione, vista la siccità e, altra faccia della medaglia, lo smog  – riflette Luca Lombroso – sono di fatto di “maltempo anticiclonico”, ma per fortuna l’anticiclone europeo, che da giorni regna sovrano, cederà il passo alle perturbazioni autunnali”. Da domenica 5 novembre un fronte freddo di provenienza nord atlantica, associato a una accentuata saccatura in quota, formerà anche una depressione mediterranea. Avremo dunque finalmente un paio di “belle giornate piovose”, e anche probabilmente le prime vere nevicate a quote attorno a 1200-1500 m in Appennino. “Presto tuttavia – conclude Luca Lombroso – per sapere se sarà anche la vera fine della siccità. La siccità infatti è un fenomeno subdolo, senza un inizio e una fine ben precise, ma bene comunque per il ritorno della pioggia, senz’altro necessaria e un sollievo per le risorse idriche”.
















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