sabato, 20 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeAmbienteLunedì a Modena workshop sul progetto Recupero Energetico Biomasse Alvei Fluviali





Lunedì a Modena workshop sul progetto Recupero Energetico Biomasse Alvei Fluviali

“Il recupero energetico da biomasse residuali della manutenzione fluviale” è il tema al centro del workshop che si terrà lunedì 18 settembre, dalle ore 9.30 alle 12.30, al Tecnopolo di Modena, per presentare i primi risultati del progetto regionale REBAF – Recupero Energetico Biomasse Alvei Fluviali. L’evento vedrà come relatori diversi esponenti dei vari centri di ricerca e soggetti partner del progetto, che illustreranno i risultati raggiunti fino ad oggi e le prime applicazioni pratiche.

Il progetto regionale REBAF, co-finaziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, ha preso il via l’1 settembre 2016 e si concluderà il 31 agosto 2018. Il capofila dell’iniziativa è il centro interdipartimentale INTERMECH MORE di Unimore. Lo scopo principale del progetto è la modellazione, costruzione e validazione sperimentale di sistemi e impianti innovativi per lo sfruttamento energetico della biomassa legnosa ed erbacea proveniente dalla manutenzione dell’alveo fluviale del fiume Secchia.

I partners coinvolti, insieme a INTERMECH MORE, sono CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, CIDEA – Centro interdipartimentale per l’energia e l’ambiente dell’Università di Parma e CIRI-MAM – Centro interdipartimentale per la ricerca industriale di meccanica avanzata e materiali dell’Università di Bologna.

“Nel primo anno di attività del progetto – commenta il prof. Paolo Tartarini del centro interdipartimentale INTERMECH MORE – abbiamo ottenuto interessanti risultati sullo sfruttamento energetico della frazione legnosa degli scarti da attività manutentiva del fiume Secchia. Abbiamo infatti dimostrato che è possibile trasformare la biomassa legnosa in energia elettrica e termica attraverso piccoli impianti di gassificazione da 15 kW elettrici. Da 1 kg di sostanza legnosa secca si ottiene circa 0.75 kWh elettrici e 1.5 kWh termici, questa energia può essere utilizzata dalle municipalità che hanno l’onere di manutenere il fiume per alimentare edifici pubblici e non solo. In questo modo si ha un risparmio ed un incentivo a fare manutenzione riducendo i rischi di piena”.

Un’altra attività portata a termine nel primo anno di attività è stata l’identificazione e la simulazione di produttività delle zone marginali fluviali nel comune di Campogalliano della Arundo-Donax, una canna gigante ad altissima produttività e con proprietà di fitodepurazione. Infine, i ricercatori hanno applicato un sottoprodotto della gassificazione, il biochar, come ammendante in campi sperimentali di Arundo-Donax al fine di aumentarne la produttività ed effettuare stoccaggio fisico di carbonio nel terreno.

Il progetto dimostra la possibilità di recuperare in termini energetici parte dei rifiuti lignei degli alvei fluviali e di produrre, in maniera economicamente ed ecologicamente sostenibile, nuovi materiali carboniosi utilizzabili come fertilizzanti e per la produzione di nuovi laterizi per costruzioni. Tali peculiarità garantiscono, ad oggi, una certezza di applicazione strategica nel settore delle costruzioni e della messa in sicurezza degli alvei, dove le soluzioni ad oggi utilizzate risultano particolarmente dispendiose e non in linea con gli obiettivi di sviluppo inerenti la decarbonizzazione (obiettivi UE al 2030).

 
















Ultime notizie