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Energia, CNA: piccole imprese penalizzate

Spesso il refrain per il quali le piccole imprese in Italia sono penalizzate rispetto alle grandi aziende è considerato uno slogan associativo. In realtà, si tratta di una situazione certificata dai fatti, ad esempio, dai costi dell’energia. Energia il cui approvvigionamento si basa su un mercato non trasparente e tutt’altro che concorrenziale, con uno scarso rispetto delle relazioni contrattuali da parte degli operatori energetici. Elementi che rappresentano un significativo significativi ostacolo, soprattutto per gli artigiani e le piccole imprese, che si trovano così a pagare un costo ancora più alto di quello già di per sé elevato dell’energia.

“Il peso della bolletta molto al di sopra della media europea – spiega Claudio Medici, presidente di CNA Modena – incide consistentemente sulla competitività del sistema Italia e rischia di mettere fuori mercato le piccole imprese. Gli alti costi sono imputabili soprattutto ai cosiddetti oneri generali di sistema che penalizzano le piccole imprese a favore delle grandi”.

I calcoli che dimostrano questa sperequazione li ha fatti l’Ufficio Studi di CNA Nazionale: le piccole imprese si accollano il 35,18% degli oneri generali complessivi (5,6 miliardi annui su 12,5) a fronte di un consumo pari appena al 25% del totale. Le imprese medio-grandi coprono il 34% degli oneri rispetto al 36% dei consumi. Alle grandissime imprese energivore è richiesto solo il 7,4% degli oneri pur utilizzando il 14% dell’energia.

“Ci aspettiamo, perciò, dal ministero dello Sviluppo economico e dall’Autorità dell’energia – chiede la CNA – un intervento immediato e risolutivo per riformare la disciplina degli oneri generali di sistema, tenendo conto dei reali profili di consumo e della realtà produttiva del Paese”.

“Per quanto riguarda l’evoluzione del mercato al dettaglio dell’energia, ne attendiamo da oltre due anni la definitiva liberalizzazione. Una liberalizzazione vera, però, che favorisca la riduzione dei prezzi e il miglioramento del servizio. Il lungo e travagliato iter del Disegno di legge Concorrenza ha contribuito invece ad accrescere le incertezze dei consumatori evidenziando comportamenti non sempre trasparenti degli operatori”.
















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